Scontro

Vaccini Covid: "Lombardia pronta a coinvolgere i medici di base per la somministrazione"

Lo Stato non ha previsto nessun accordo coi medici di base per la somministrazione tra la popolazione. Bianchi e Grimoldi: "Governo in letargo, la Lombardia fa da sola"

Vaccini Covid: "Lombardia pronta a coinvolgere i medici di base per la somministrazione"
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Vaccini Covid, dopo le polemiche sui primi numeri della somministrazione in Lombardia che rischiano di costare il posto all'assessore a Giulio Gallera, la Lega passa al contrattacco contro Roma. Ieri, il senatore Stefano Candiani col pasticcio delle siringhe consegnate da Arcuri e non adatte a raccogliere con precisione le piccolissime dosi dalle fiale, oggi i deputato Paolo Grimoldi e Matteo Bianchi con l' "arruolamento" dei medici di famiglia, che la Lombardia è intenzionata a portare avanti.

Vaccini Covid, Lombardia pronta a chiamare i medici di base

Medici di base in campo per somministrare i vaccini contro il coronavirus. Verrebbe quasi da dire che è questa la soluzione alle difficoltà causate, secondo l'assessore al Welfare Giulio Gallera, dalle ferie del personale medico ma come quello si è rivelato un non-problema soprattutto davanti a quello, ben noto e certo più importante, della carenza di personale.

I vaccini arrivano, per la primissima fase rivolta a ospedali ed RSA i centri vaccinali ci sono (poi toccherà alle primule di Aruri) ma manca il personale, ferie o non ferie. Così tra bandi e ricerche di personale, c'è chi si è chiesto come mai non si sia pensato di coinvolgere i medici di base.

Una partita non semplice, va detto. Già sui tamponi rapidi si era aperto uno scontro fra Regione e la categoria, e gli ultimi mesi sono stati costellati da tensioni e rabbia per un'altra campagna vaccinale, quella contro l'influenza, in cui i medici si sono trovati per colpe non loro a rinviare e annullare vaccinazioni e appuntamenti.

Sembra però questa la strada scelta dalla Lombardia, almeno a quanto dichiarato dai deputati della Lega Paolo Grimoldi e Matteo Bianchi. Ovviamente per la seconda fase che dovrebbe iniziare in primavera quando, si spera, inizieranno ad essere disponibili i vaccini Moderna e AstraZeneca che non richiedono la conservazione a -70/-80 gradi.

"Governo in letargo, la Lombardia fa da sola"

"La Lombardia, dato il letargo del Governo e del commissario Arcuri, si prepara a coinvolgere i propri medici di base per accelerare nella vaccinazione di massa. Ma ancora una volta ci chiediamo dove sia il Governo, dove sia Arcuri, dove sia il famoso piano vaccinale".
Così apre la nota dei due onorevoli in replica agli attacchi lanciati contro la gestione lombarda della campagna vaccinale (lenta, anche se pian piano in miglioramento).

"Ad Arcuri chiediamo: ci sono accordi integrativi nazionali con i sindacati dei medici di famiglia per coinvolgerli nelle vaccinazioni Covid? Ci sono indicazioni previste a livello nazionale per la fase 2 di vaccinazione che coinvolgerà la popolazione dopo aver terminato la vaccinazione del personale sanitario? Sarebbe bello avere delle risposte che per ora dal Governo non abbiamo".

"La Lombardia vuole correre"

"La Lombardia vuole correre - continuano i due - ma per correre servono siringhe, vaccini e vaccinatori, per cui in Lombardia ci siamo già mossi per fare da soli e trovare un accordo con i medici di famiglia per disporre di esercito di vaccinatori sul nostro territorio, pronti a inoculare i vaccini quando li avremo. Ma il Governo cosa sta facendo per aiutarci? Nulla purtroppo. Ci hanno mandato decine di migliaia di siringhe sbagliate e sono in ritardo sulle consegne.

Oltre tutto i medici di base denunciano l’assenza nell’ultima legge Finanziaria appena approvata di un fondo integrativo per consentire le vaccinazioni di massa nelle rete territoriale degli ambulatori dei medici di famiglia.

Ma possibile che il Governo non abbia provveduto?"

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