Spaccatura

"Non faccio rientrare i medici dalle ferie per i vaccini". Nuova bufera su Gallera e la Lega lo scarica, di nuovo

L'assessore "spiega" i numeri deludenti all'esordio della campagna vaccinale contro il Covid, la Lega prende le distanze. Monti: "Nessuno si può permettere scuse"

"Non faccio rientrare i medici dalle ferie per i vaccini". Nuova bufera su Gallera e la Lega lo scarica, di nuovo
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La Lega prende le distanze, questa volta pubblicamente, dall'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. Questa volta, dopo le sue parole sui numeri della vaccinazione Covid in Lombardia che posizionano la regione in coda alla classifica nazionale della somministrazione.

Vaccini Covid a rilento in Lombardia

3.126 dosi somministrate su 80.595 consegnate, il 3,9%. Per fare un confronto, la Sicilia che ne ha ricevute 46.510 ne ha già utilizzate 11.636, il 25%. In Lombardia la vaccinazione anti-Covid non sembra essere iniziata col piede giusto nè con lo sprint che ci si sarebbe aspettati in una regione dove secondo l'europarlamentare pavese Angelo Ciocca, vaccinare era più importante che altrove perchè "se si ammala un lombardo vale di più perchè paga più tasse".

E ieri l'assessore Giulio Gallera è intervenuto spiegando il perchè di numeri tanto bassi e annunciando che da oggi, 4 gennaio, si sarebbe arrivati ad eseguire oltre 6mila vaccini al giorno, forse 10mila, fino a 15mila.

Medici in ferie, vaccinazioni quasi ferme

In un'intervista su La Stempa l'assessore se l'era prima presa prima con chi aveva confrontato i dati fra le varie regioni, poi con quelle che che avevano fatto meglio:

"Fare una classifica delle regioni è agghiacciante, per non parlare di quelle regioni che hanno fatto la corsa per dimostrare di essere più brave di chissà chi. Noi siamo una regione seria. (...) I conti facciamoli tra 15 o 20 giorni. Ci avevano detto che i vaccini sarebbero arrivati a metà gennaio, poi il 4 gennaio, e ci siamo organizzati per quella data. Solo nelle strutture sanitarie pubbliche ci sono 120 mila dipendenti"

Ma la bufera è nata su un'altra dichiarazione di Gallera, subito successiva, che spiega il perchè dei ritardi: "Abbiamo medici e infermieri che hanno cinquanta giorni di ferie arretrate. Non li faccio rientrare in servizio per un vaccino nei giorni di festa. Ma staremo nei tempi previsti".

Nuova frattura con la Lega

Dichiarazioni che non sono proprio andate giù alla Lega, che da mesi malsopporterebbe la gestione Gallera dell'emergenza e dell'assessorato al Welfare tanto che ne avrebbe chiesto più volte la sostituzione o una sorta di commissariamento. Pressioni che nell'estate sembravano condivise anche da Fratelli d'Italia e almeno parte di Forza Italia (partito di Gallera) ma che non portarono a cambiamenti in Giunta.

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Così ieri, dopo l'eco delle parole di Gallera, fonti leghiste facevano sapere che "le dichiarazioni dell’assessore non rappresentano il pensiero del governo della Lombardia", e mettevano le mani avanti sottolineando che "non possono comunque essere strumentalizzate dal governo per accusarci di ritardi nella campagna vaccinale".

In serata dopo la presa di distanze delle anonime "fonti leghiste" riportate dalle agenzie, sono arrivati anche post e tweet a confermare la distanza del Carroccio dall'assessore al Welfare. A differenza della campagna vaccinale contro l'influenza, su quella contro il Covid nessuna levata di scudi a sua difesa. E anche se non cita esplicitamente l'assessore, tra i tanti il post del Presidente della Commissione Regionale Sanità Emanuele Monti è chiaro:

"La vaccinazione covid è la PRIORITA'. Nessuno si può permettere scuse. Rimboccarsi le maniche e AL LAVORO!"

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