Non le usa nessuno

Mascherine del Governo a scuola, botta e risposta tra Miglino e il Pd di Saronno: "Due milioni, inutili"

Poco pratiche, meglio le chirurgiche anche se vanno comprate. Miglino: "Spreco inutile". I dem saronnesi: "Erano meglio quelle 'pannolino'"?

Mascherine del Governo a scuola, botta e risposta tra Miglino e il Pd di Saronno: "Due milioni, inutili"
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La gestione dell'emergenza Covid nelle scuole continua a far discutere. Dopo i costosi e rimasti a prender polvere banchi a rotelle, comprati in gran numero e a caro prezzo con la promessa potessero mettere in qualche modo in sicurezza gli studenti a settembre, l'insegnante saronnese ed ex assessore Mariassunta Miglino punta il dito sulle mascherine che quotidianamente, da settembre, vengono inviate dalla struttura commissariale alle scuole e agli studenti. Mascherine che, come già lamentato da più parti in passato, i ragazzi non usano preferendo le classiche mascherine chirurgiche.

Mascherine a scuola, quelle da Roma non le usa nessuno. Miglino: "Uno spreco inaccettabile"

Sulla carta, non si poteva fare di meglio: mascherine necessarie per riparare dal rischio contagio, scuola fondamentale per le giovani generazioni e lo Stato che provvede fornendo quotidianamente le prime. Tutto ottimo, non fosse che nella pratica quelle mascherine, durante l'anno scolastico a singhiozzo che si avvia alla conclusione, le usano ben pochi. E non solo quelle "swiffer" già al centro delle polemiche lo scorso autunno, anche gli altri modelli inviati  rimangono nei magazzini per diversi motivi, tra cui la praticità e la comodità. Quando non sequestrati in massa come avvenuto recentemente perchè non sicure.

Ad evidenziarlo l'ex assessore saronnese Mariassunta Miglino:

"Le mascherine previste per le scuole non piacciono perché sono inutilizzabili - lamenta in un post su Facebook - Gli elastici non sono posizionabili dietro alle orecchie ma devono passare dietro la testa. Alle ragazze con i capelli lunghi scivolano giù. Inoltre non hanno l’anima in metallo per sagomarle sul naso, quindi non aderiscono e sono impossibili da usare con gli occhiali"

Nelle scuole una montagna di mascherine

Il risultato è che nessuno le usa e coi prezzi delle mascherine chirurgiche tornati a valori accettabili studenti e insegnanti preferiscono usare quelle.

"Intanto a scuola la montagna di mascherine abbandonate e mai ritirate è cresciuta in ogni classe di giorno in giorno - continua Miglino - A oggi ottocentomila sono state rimandate indietro perché i presidi non sanno più dove metterle. C’è da capirli. Sul sito del commissario all’emergenza Covid, il generale Figliuolo, si legge che al 5 maggio sono state consegnate quasi due miliardi di mascherine chirurgiche a più di 19mila sedi scolastiche. Per essere precisi, 1.862.679.650 pezzi.

A oggi molti dirigenti hanno chiamato la struttura del commissario e si sono raccomandati: 'Non abbiamo più posto, per favore, riprendetevele'. Anche perché il materiale è infiammabile, ci sono limiti precisi allo stoccaggio. E poi le scuole non hanno grandi magazzini a disposizione.

Moltissimi dirigenti segnalano il fatto che i ragazzi non le vogliono: 8 su 10 le rifiutano. L’assurdo è che si è continuato a distribuirle anche quando i ragazzi erano a casa. Il contratto siglato da Domenico Arcuri a luglio 2020, che scade a settembre 2021, non si è mai fermato perché non prevede sospensioni. Così la produzione non si è mai interrotta, nemmeno con la dad.
Alla fine ogni pezzo viene a costare 8,3 centesimi. Quindi abbiamo già superato i 154 milioni di euro. Che dire? Oltre alle sedie con le rotelle anche le mascherine sono un esempio di spreco inaccettabile".

Il Pd Saronno: "Da che pulpito"

Naturalmente, non è mancata la replica del Pd Saronno, ramo locale del partito che per tutto il Governo Conte II ha sostenuto e condiviso le scelte del Commissario Straordinario Arcuri. Una replica che parte dalle altre mascherine, quelle "pannolino" prodotte, comprate e rifiutate in Lombardia dopo averle inviate ai medici, infine regalate all'estero e rivelatesi non efficaci a fermare il virus.

"Da che pulpito parlate di mascherine? - rispondono i dem - Continua il giochino di sono al governo, ma faccio finta di essere opposizione? Parla di mascherine che non piacciono perché hanno elastici dietro ai capelli, e la preoccupazione sarebbero i capelli lunghi? Ma veramente? Perché NON leggiamo di test che le riscontrano non efficaci a proteggere dai virus e a evitare che i virus si propaghino da chi magari tossisce. Verrebbe da chiedere alla gentile Sig.ra se preferiva le famigerate 'mascherine pannolino'! Si quelle volute dalla giunta di Regione Lombardia, quelle veramente considerate inusabili e rifiutate dagli operatori sanitari lombardi perché non sicure. Il sindacato le ha definite 'ennesimo tassello di mala gestione di Regione Lombardia'.

Le 'mascherine pannolino' ci sono costate milioni di euro e attualmente giacciono per milioni e milioni di pezzi nei magazzini della nostra Regione Lombardia. Sono state un’operazione talmente azzeccata da innescare persino indagini della Procura, e la Guardia di Finanza ha compiuto accertamenti sulla modalità della commessa da parte della Regione stessa. (in attesa di sviluppi e pronunciamenti).

Per cui un consiglio, le mascherine non sono oggetto di speculazione, se ci sono vanno usate e non sono annoverabili tra gli accessori di bigiotteria ed estetica. Il Generale Figliuolo ve ne ha fornite in quantità io ne sarei grato, perché se vogliamo uscire definitivamente dal tunnel Covid serve prevenzione e vaccini, non estetica.

O se preferisce gentile sig.ra possiamo far provare a una giovane ragazza saronnese una bella 'mascherina pannolino' e vediamo se si trova più a suo agio?".

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