Mascherina circolare

Nessuno usa le mascherine del Ministero: a Vedano un progetto per riciclarle

Si chiama "mascherina circolare" il progetto nato dall'attenzione di alcuni genitori per la trasformazione e il riciclo dei dpi forniti dal Ministero che, quasi sempre, finiscono subito nel cestino

Nessuno usa le mascherine del Ministero: a Vedano un progetto per riciclarle
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Quasi un miliardo di mascherine consegnate nelle scuole da settembre nelle scuole di tutt'Italia, 112mila quelle consegnate agli studenti dell'Istituto Comprensivo di Vedano. Ma di queste, ben poche quelle usate e moltissime quelle finite direttamente nel cestino. Per questo l'associazione dei genitori "Insieme per la scuola di Vedano Olona" con l'Amministrazione, Legambiente e la cooperativa B.Plano hanno messo a punto un progetto per riciclarle e dar loro nuova vita prima di venir buttate.

Mascherine del Ministero, cestino? No, riciclo

Si chiama "mascherina circolare". L'obiettivo è ridurre quanto più possibile lo spreco di mascherine, in particolare quelle fornite dal Ministero agli studenti delle scuole cittadine, pagate con soldi pubblici ma quasi sempre inutilizzate e gettate via subito perchè scomode, fuori taglia e poco confortevoli, specialmente se tenute indosso per tutta una mattina.

"Mascherina circolare” è un progetto partito dallo spirito di osservazione di un gruppo di genitori che fanno parte della Associazione Insieme per la Scuola di Vedano Olona - spiega la nota sul sito del Comune - che hanno notato come i propri figli e i loro compagni stiano usando pochissimo le mascherine usa e getta che il Ministero dell’Istruzione sta inviando alle scuole".

La corsa per mascherine che nessuno usa

Qualcuno si ricorderà della corsa alle mascherine e all'acquisto  centralizzato dal commissario per l'emergenza Domenico Arcuri, soprattutto in vista della ripresa delle scuole a settembre. Corsa che aveva trovato molti ostacoli, tra cui proprio il tipo di mascherine fornite, non sempre quelle chirurgiche "azzurre" ormai di uso comune. E se le mascherine "pannolino" acquistate dalla Regione da un'azienda del milanese sono finite prima in magazzino e poi spedite all'estero, quelle "swiffer" (o di "Bunny il coniglietto", come le aveva definite il campano De Luca) sono state inviate alle scuole. "Ma si tratta di modelli che poco si adattano alle esigenze dei ragazzi - spiega la nota -  troppo grandi, troppo piccole, o semplicemente con degli elastici scomodi. Non molto confortevoli, considerando anche che devono tenerle molte ore, dall’inizio delle lezioni fino, per alcuni, alla fine del doposcuola. Così alcuni genitori, accompagnando i bambini a scuola, si sono resi conto che quelli che utilizzano la mascherina ministeriale sono una netta minoranza e si sono posti una domanda: dove finiscono le mascherine consegnate e inutilizzate? In molti casi direttamente nel cestino. Uno spreco, che va oltre tutto ad inquinare ulteriormente un pianeta già in crisi".

Economia circolare per combattere l'inquinamento

Da questa domanda, e dalla risposta, è nato il progetto di Vedano. Le mascherine ministeriali sono in TNT (Tessuto Non Tessuto), il materiale che la cooperativa B.Plano utilizza per i filtri delle mascherine lavabili, prodotte con uno dei suoi progetti di inserimento lavorativo. Al momento, la cooperativa riesce a realizzare le mascherine utilizzando gli scarti di stoffa che vengono donati da altre aziende del territorio, ma il TNT viene acquistato.

Le mascherine si trasformano in...mascherine più comode

Il progetto "Mascherina circolare" permette quindi di recuperare le mascherine inutilizzate. "In questo modo - spiegano - non finiscono nei rifiuti, ma diventano materie prime, in un processo di economia circolare che va a favorire anche i bambini protagonisti del progetto, liberando il loro futuro da una piccola parte di scarti, e mostrando come sia possibile agire per il meglio della comunità con un semplice gesto, simile a quello che compiono con i buoni scuola dei supermercati. Senza l’obbligo di acquistare nulla, solo scegliendo di mettere in un posto adatto un oggetto che, fino ad ora, è stato scarsamente utilizzato".

Il posto adatto sono quindi gli scatoloni che la cooperativa B-Plano fornirà alle scuole e che saranno posizionati sotto al portico degli istituti Silvio Pellico e De Amicis. Qui potranno essere lasciate prima di uscire il giorno stesso della ricezione, quindi nuove e intonse. Un incaricato della cooperativa, in accordo con la scuola, passerà poi a ritirarle, innescando così il processo di recupero.

Quanto inquinano le mascherine?

Con milioni di mascherine usa e getta consumate ogni giorno, le mascherine obbligatorie per proteggersi dal Covid rischiano di rappresentare un problema serio per l'ambiante. Legambiente ha stimato in 44 tonnellate al giorno la mole di rifiuti da smaltire negli inceneritori solo per le mascherine usa e getta scolastiche di tutta Italia. E con una parte di queste, quelle fornite dal Ministero, che nemmeno vengono utilizzate.

"Il vantaggio per le famiglie è evidente - concludono i partner del progetto -  con un gesto semplice, molto simile a quello che già compiono ogni giorno con la raccolta differenziata, contribuiscono a migliorare il futuro dei loro figli, riducendo la mole di rifiuti in circolo. Non solo: avranno contribuito anche a favorire un progetto di inclusione sociale che aiuta le persone più svantaggiate a trovare lavoro. Vedano quindi diventerà una comunità più attenta all’ambiente e alle persone, quindi più sicura e vivibile per tutti".

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