Entro fine mese si passerà da Aria a Poste: Moratti invoca sulla società regionale "decisioni rapide e drastiche"
La Regione contro la società della Regione dopo un anno di continui "inciampi" dal caso camici alla piattaforma per i vaccini che non funziona
Sembra vicino il capolinea per Aria, la società regionale che ha gestito (male) la campagna di vaccinazione anti Covid-19 nella nostra Regione. Dopo il tweet caustico di sabato sera, in cui l’assessore regionale alla Sanità attribuiva proprio ai continui e marchiani errori della piattaforma di prenotazione regionale i ritardi nella campagna, nella sera di domenica 21 marzo Letizia Moratti è tornata all’attacco della società che, ricordiamo, è partecipata al 100% della Regione.
Su Aria servono decisioni rapide e drastiche
"Per il buon proseguimento della vaccinazione le cose che non funzionano vanno cambiate e su AriaLombardia servono decisioni rapide e drastiche. I cittadini non devono pagare le inefficienze della burocrazia. Regione Lombardia deve loro offrire soluzioni e non problemi. #Vacciniamo".
Questo il nuovo tweet dell’assessore, che lascia intendere un futuro non troppo roseo per Aria e per i suoi vertici. Il sistema di prenotazione legato alla campagna vaccinale è già stato “sulla carta” strappato alla società regionale, cui subentrerà Poste Italiane (con una piattaforma che renderà possibile scegliere luogo e data della vaccinazione), ma Moratti sembra andare ben oltre quasi ammiccando alle richieste arrivate proprio in queste ore dalle opposizioni. Che su Aria hanno una sola ricetta: lo smantellamento.
Gli errori di Aria e gli sms mancati
Sono del resto diverse migliaia ormai i lombardi coinvolti negli errori di convocazione commessi dal sistema regionale di prenotazione. Centri vaccinali in overbooking e altri invece semivuoti, mentre dal territorio si mandavano gli anziani a oltre 100 km di distanza senza possibilità di modifica verso centri più vicini (salvo "intercessione" di un consigliere regionale, come avvenuto per l'anziano mandato a Bergamo e riconvocato in zona dopo le telefonate di Monti).
Cos’è Aria
Aria è una società regionale nata due anni fa, nel marzo 2019, dall’unione di Arca (l’Agenzia regionale centrale acquisti), Infrastrutture Lombarde Spa e Lombardia Informatica Spa. Tra i suoi creatori c’è Davide Caparini, esponente della Lega e assessore al Bilancio di Regione Lombardia, assessorato a cui Aria fa diretto riferimento. Gestendo il “backoffice” della Regione – forniture, acquisti, sistemi informatici – Aria lavora molto spesso sottotraccia, ma anche a causa della pandemia, negli ultimi mesi si è cominciato a parlarne in modo abbastanza diffuso. E non sempre bene. Prima per la gestione delle forniture dei dpi, la scorsa primavera. Poi per il caso “camici”. Più recentemente, appunto, sulle prenotazioni della campagna vaccinale anti Covid-19, della quale Aria Spa gestisce la parte informatica.
Carretta (Azione): "Chiudere e chiedere i danni"
In pochi minuti il tweet di Moratti ha ricevuto il commento di Niccolò Carretta, consigliere regionale di minoranza, in Azione.
"Fino a quando durerà questa triste illusione ottica? - ha scritto - Fino a quando Regione Lombardia non deciderà di esautorare Aria completamente, chiuderla e chiedere i danni? Siamo su una nave senza timoniere. Il Governo deve commissariare al più presto la campagna vaccinale lombarda. Martedì non è stato fissato il Consiglio Regionale come di consueto, ci sono tutti i presupposti perché venga convocato di urgenza su Aria per dare risposta anche all’interrogazione che ho depositato la settimana scorsa con le firme di tutte le opposizioni".