I numeri di Ats

Incidenza sotto i 10 casi per 100mila abitanti, Ats: "Pochi casi e non gravi"

Incidenza prossima allo zero e discesa verso meno di 100 casi settimanali. Tra domani e mercoledì chiuderanno i punti tampone a Fontanelle e alla caserma Mara, lo screening passerà interamente sotto le ASST

Incidenza sotto i 10 casi per 100mila abitanti, Ats: "Pochi casi e non gravi"
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Il direttore sanitario di Ats Insubria, Giuseppe Catanoso, oggi, durante la conferenza stampa (l'ultima) per fare il punto sulla situazione epidemiologica, ha dato buone notizie sull'andamento del virus:

"C'è un'effettiva minore circolazione del virus, ci auguriamo continui sempre così. L'età media dei nuovi positivi è costante, intorno ai 40 anni. L'Rt è nettamente sotto all'1".

Attenzione però al rischio slittamento per i vaccini di luglio: "In tutta Italia si prevede un calo di approvvigionamento per i vaccini Pfizer e Moderna. Se fosse confermato ci sarebbero grossi problemi con le seconde dosi, a quel punto l'opzione dovrebbe essere quella di procrastinare gli appuntamenti per le prime dosi a fine agosto". Una necessità che starebbe convincendo la Regione ad annullare la possibilità di spostare gli appuntamenti per i richiami che sarebbe dovuta partire dai prossimi giorni.

Ats Insubria: "Il virus circola meno e i casi non sono gravi"

"I nuovi positivi - ha poi precisato Catanoso - non presentano sintomi gravi. Siamo ad un 40% di asintomatici, 30% con mal di gola, raffreddore, pochissimi altri con sintomi come astenia e mal di testa. Dispnea meno dell'1%.  Sono numeri che ci fanno stare tranquilli".

L'allentamento della morsa del virus, che si traduce in un minore numero di casi sospetti e contatti da analizzare, porta alla chiusura dei punti tampone massivi: nel Comasco le operazioni di screening sono già passate a inizio settimana sotto l'Asst Lariana; domani, venerdì, chiuderà il punto tamponi alle Fontanelle di Malnate che si trasferirà negli spazi di Asst Sette Laghi a Varese e mercoledì quello alla caserma Ugo Mara di Solbiate che, a favore invece delle strutture dell'Asst Valle Olona.

Il dato che meglio di tutti conferma il buon andamento dei dati è quello sull'incidenza che nell'ultima settimana è sceso sotto i 10 casi per 100mila abitanti. E grazie alle slides di Ats che mostrano l'evoluzione dell'incidenza Comune per Comune, il miglioramento è più che evidente:

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Qui invece tutti gli altri dati:

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"Per quanto riguarda le vaccinazioni abbiamo superato soglia 880mila di prime dosi nel territorio, come seconde dosi siamo oltre 350mila. Sulle varianti i laboratori sono attenti sia per l'aeroporto di Malpensa, sia per tutti i casi particolari con reinfezioni o soggetti che si ricontagiano dopo le vaccinazioni. Abbiamo identificato un discreto numero di varianti, si continua a monitorare e tenere in assoluto isolamento sia il contagiato che i suoi contatti. Non abbassiamo la guardia", ha proseguito Catanoso.

La nuova indicazione regionale è quella di sequenziare tutti i tamponi positivi, così da individuare le varianti. Ad oggi è stato segnalato un caso di variante Delta a Como e quattro a Varese. Ma anche un caso di Lambda (peruviana) in un operatore sanitario, vaccinato e trovato asintomatico tramite gli screening periodici del personale. "Non ci sono stati altri casi dopo questa positività che durata solo qualche giorno".

Il bilancio sulle scuole

La dottoressa Elena Tettamanzi, responsabile Epidemiologia e Medicina Ambientale, Flussi Informativi si è invece focalizzata sulle quarantene nelle scuole.

"Abbiamo pensato di vedere l'andamento da ottobre ad oggi. Ci sono state quarantene ed isolamenti elevati nel periodo in cui c'erano tanti casi, poi sono diminuite. Un altro picco c'è stato a marzo, ed era dovuto non solo alla situazione dell'epidemia, ma anche ad un cambio di direttive regionali in cui si cercavano contatti di casi fino 14 giorni dalla data di contatto.

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L'aumento di marzo non ha influito su infanzia/nido. Stiamo valutando andamento anche per vedere come comportarci all'inizio di settembre dell'anno prossimo. In totale ci sono stati circa 6000 casi, con rapporto di 22 contatti per caso. Guardando le quarantene per classe, i più coinvolti sono stati gli alunni della primaria, anche perché hanno subito meno le chiusure".

Centri estivi: un caso in provincia di Varese

La stessa attenzione che hanno avuto le scuole, ore viene passata ai centri estivi. A parlare in questo caso è stata la Responsabile dell’Unità Operativa di Medicina Preventiva e delle Comunità, Annalisa Donadini.

"Abbiamo mantenuto l'organizzazione che abbiamo per la gestione dei casi scolastici, producendo un protocollo ad hoc diffuso ai gestori dei centri estivi che hanno individuato un referente Covid.  Per ora è andata bene, c' stato solo un caso in un centro estivo della provincia di Varese, il primo giorno di apertura. Un familiare di un educatore era positivo, da un controllo è emerso che lo stesso educatore era positivo asintomatico. C'è stata quindi la quarantena per due bolle, un totale di 30 bimbi. Non è è poi emerso nessun caso secondario".

Punto vaccinazioni

Ester Poncato Responsabile Programmazione Campagna Vaccinale:

"Dopo la decisione sulla vaccinazione eterologa non abbiamo avuto grosso problemi. Per gli appuntamenti siamo andati incontro agli insegnanti che avevano la seconde dosi ma erano impegnati con scrutini ed esami. Sulle vaccinazioni domiciliari siamo in dirittura di arrivo con le seconde dose. Chi non ha fatto le vaccinazioni domiciliari perché ha appena avuto il Covid, è in nota e si faranno successivamente, in maniera estemporanea. I tre filoni principali per le somministrazioni sono stati i medici di medicina generale per il 70%, poi le Usca per il 30% , poi erogatori Avis, prevalentemente nel Comasco. Utile anche il camper messo a disposizione da Areu. Lo portavamo in zona per rispettare la catena del freddo. Settimana prossima le Usca e il camper saranno nei Comuni dove non ci sono associazioni che si sono prese in carico la parte operativa vaccinazioni. Contiamo di finire ai primi di luglio".

Il caso dei sanitari non vaccinati

Spazio anche alle parole del dottor Romualdo Grande, Responsabile Malattie Infettive e Governance Vaccinale, che coordina la squadra alla ricerca dei sanitari che hanno rifiutato il vaccino. "Siamo partiti dalle liste di nominativi provenienti dal database regionale con 6mila nominativi. Abbiamo fatto un'opera accurata di screening. In diversi casi mancavano diversi dati per arrivare a contattarli, in tanti avevano solo nome e cognome, mentre non c'era una pec istituzionale. Abbiamo 5mila soggetti da valutare, lo stiamo facendo cercando anche in altri elenchi. Abbiamo organizzato squadre di 4-5 persone che attraverso siti istituzionali riescono a ricavare le pec, in questo modo abbiamo ottenuto 800-900 indirizzi. Abbaimo mandato un primo invito a vaccinarsi, poi un secondo. Sono arrivate più di mille risposte al secondo invio, stiamo valutando attentamente e classificando le situazioni.

Ci sono però anche motivi legittimi per non vaccinarsi, di questa incognita stiamo parlando in un gruppo di discussione in Regione. I provvedimenti puntivi non sono di nostra competenza, noi facciamo solo l'attività ispettiva. Qualora il provvedimento andasse avanti il provvedimento è a carico del datore di lavoro e dell'ordine professionale"

"Le lettere stanno funzionando, chi può farlo si sta vaccinando dopo l'invio", ha concluso Catanoso.

In questi giorni Regione Lombardia sta ritarando vaccinazioni, a luglio si prevede un calo di approvvigionamento dei vaccini a mRNA. "Se fosse confermato ci saranno grossi problemi sulle seconde dosi - hanno concluso da ATS - Procrastineremo le prime dosi alla fine di agosto e probabilmente, ma Regione sta ancora valutando, non ci sarà la possibilità di spostare gli appuntamenti per i richiami".

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