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Da fine mese si potrà cambiare l'appuntamento per il richiamo dei vaccini

Le Regioni chiudono ai vaccini nei luoghi di vacanza se non "in casi eccezionali". La Lombardia darà presto la possibilità di scegliere

Da fine mese si potrà cambiare l'appuntamento per il richiamo dei vaccini
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Novità in arrivo, con l'obiettivo di vincere le reticenze e i rinvii delle prenotazioni dei vaccini per evitare scomodi "incastri" con le ferie: da fine mese in Lombardia si potrà modificare la data per l'appuntamento della seconda dose.

Richiami, da fine giugno si  potrà scegliere quando

Paura che il richiamo del vaccino Covid venga fissato mentre si è in vacanza? Nessun problema. Dal 28 giugno il sistema di Poste, attivo in Lombardia, permetterà a chi ha già ricevuto la prima dose di modificare la data per il richiamo. Questa la soluzione scelta per evitare un crollo delle prenotazioni, e quindi delle vaccinazioni, in estate. Ad anticiparlo, il responsabile Covid di Ats Insubria Marco Magrini a margine della conferenza stampa per la chiusura del Centro Territoriale Covid allestito in via Ottorino Rossi a Varese.

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Vaccino nei luoghi di vacanza? "Un eccezione"

Sembra esser ormai lontana infatti la possibilità di ricevere il richiamo nel luogo dove si è deciso di trascorrere le ferie. La posizione delle Regioni, espressa nel corso delle ultime riunioni col Governo e col Commissario Straordinario Figliuolo, è infatti di permettere la vaccinazione fuori dal territorio di residenza "solo in casi estremamente eccezionali", vista "la relativa flessibilità della data della seconda dose e la possibilità di programmazione che tale elemento offre".

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Nessun rischio overbooking

Una possibilità di riprogrammazione che solo un mese fa sarebbe stata impensabile, con liste costantemente piene e agende vaccinali incasellate al massimo della capacità di somministrazione. Ora, con le nuove e maggiori dosi in arrivo per i prossimi mesi e la riduzione della platea le cose sono diverse. Dal 21 giugno si dovrebbe intanto salire in Lombardia a 110mila somministrazioni giornaliere contro le 95mila attuali, e la scelta fatta di posticipare a 35 giorni i richiami di Pfizer e Moderna ha permesso nelle ultime settimane oltre a un'accelerazione una maggiore "libertà di movimento".

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Tutto questo, ha spiegato Magrini, per non venir meno all'obiettivo di vaccinare con la prima dose tutti entro fine luglio e di evitare "buchi" nelle agende vaccinali a causa delle ferie.

"Ci sono Regioni che hanno deciso di spostare il più in la possibile i richiami, leggiamo di seconde dosi di Moderna a persone anziane fissate addirittura a settembre quindi dopo tre mesi. Secondo noi questo è un rischio, e dopo aver allungato i tempi dei richiami ora con le maggiori forniture possiamo organizzarci stringendo o ampliando i tempi secondo le disponibilità delle persone".

Ivan Marri

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