Risorse in campo

Rinvio dei mutui, a Tradate un "tesoretto" da mezzo milione per l'emergenza

Con la manovra il Comune dovrebbe ottenere fra i 500 e i 560mila euro, che l'Amministrazione si prepara a usare in gran parte contro la crisi

Rinvio dei mutui, a Tradate un "tesoretto" da mezzo milione per l'emergenza
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Il rinvio dei mutui e la sospensione dal pagamento delle quote capitali per i prestiti della Pubblica Amministrazione previsto dal decreto Cura Italia porterà circa 500mila euro di liquidità al Comune di Tradate.

Rinvio dei mutui, interventi contro la crisi

Dovrebbero venir definiti in questi giorni ed entrare in un "Piano Covid" "completo e previso" gli interventi che il Comune di Tradate e l'Amministrazione di Giuseppe Bascialla intendono mettere in campo contro le conseguenze economiche e sociali dell'emergenza coronavirus. E per finanziarli le casse comunali attingeranno da un "tesoretto" da circa 500mila euro recuperato grazie alla possibilità prevista dal decreto Cura Italia e dall'accordo con le associazioni bancarie di non pagare le quote capitale dei mutui contratti dall'ente pubblico ma solo gli interessi. Un'operazione che quindi libera liquidità a fronte del prolungamento di un anno dell'indebitamento ma senza ulteriori aggravi di interessi.

La "manovra"

L'assessore al Bilancio Marinella Colombo non svela ancora molti dettagli su quella che sarà la "manovra" contro l'emergenza Covid. Una manovra che però andrà ad intervenire in diversi campi, dal sociale al commercio, come quella approvata nell'ultimo consiglio comunale da Venegono Inferiore, che come quella che si sta preparando a Tradate si finanziava per la maggior parte poprio grazie alla sospensione dei mutui.

"Useremo la maggior parte di questi fondi per far fronte alla crisi - ha però anticipato - finanziando ad esempio sgravi e contributi per il commercio ma anche sostegno alle famiglie, ai cittadini e ai nostri ragazzi ad esempio con risorse per i campi estivi. Stiamo lavorando a un Piano Covid completo".

Tre i mutui che saranno sospesi, di cui uno "ereditato" da Seprio.

"Nessuna rinegoziazione"

Colombo chiude anche a un'altra possibilità colta invece da altre Amministrazioni, come quella di Saronno: quella di rinegoziare i mutui in essere, un'altra operazione in grado di fornire liquidità quasi immediata e anche per i prossimi anni ma a fronte di maggiori costi e interessi.

"Le risorse recuperate sarebbero state limitate a poche decine di migliaia di euro - ha spiegato - ma a fronte di costi aggiuntivi talmente alti da rendere l'intervento poco conveniente nel medio-lungo periodo".

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