Passaggio rinviato

Zona rossa fino al 3 dicembre, nuovo scontro col Governo (rientrato)

Bomba disinnescata dopo una telefonata. Speranza: "Meglio aspettare tre o quattro giorni, ma se vogliono possono uscire dalla zona rossa". E il Presidente: "Lavoriamo per una data giusta"

Zona rossa fino al 3 dicembre, nuovo scontro col Governo (rientrato)
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In serata il Presidente della Regione Attilio Fontana ha anticipato l'intenzione del Governo di confermare la zona rossa fino al 3 dicembre in Lombardia, quindi per un'altra settimana. Si rialzano le tensioni fra Roma e Milano ma una telefonata con Speranza riapre le trattative.

Zona rossa fino al 3 dicembre, sfogo di Fontana

Ormai sembrava sicuro: il 27 Lombardia in zona arancione. Invece, doccia gelata: niente allentamenti delle misure fino al 3 dicembre. Forse. La "miccia" è scattata dopo una nota del presidente Attilio Fontana in cui si lamentava l'intenzione del Governo a mantenere la regione nella fascia di massimo rischio e restrizioni. "Non sono d'accordo - ha dichiarato il Presidente - Nel DPCM sono presenti 'automatismi' secondo cui la Lombardia è pienamente nei parametri che la qualificano in zona arancione". Automatismi, si ricorda, che rappresentavano proprio l'ossatura dell'ultimo Dpcm che prevedeva al posto di un lockdown nazionale delle misure differenziate, decise "sulla base dei dati", si spiegava.

"Ho fatto presente al Governo che gli automatismi di assegnazione delle zone, così come si applicano in senso negativo devono essere attuati anche in senso positivo, al fine di allentare la pressione sulla popolazione e sull'economia - ha aggiunto Fontana - Continuerò a farmi portavoce verso l'Esecutivo, anche a nome dei sindaci che hanno espresso la stessa preoccupazione, affinché la Lombardia, come previsto dagli indicatori previsti, entri in zona arancione il prima possibile. Restare ulteriormente in zona rossa significa non fotografare la realtà dei fatti e dei grandi sacrifici dei lombardi".

I perchè del rinvio

Man mano che ci si avvicina alle festività natalizie e al 4 dicembre, quando dovrà essere varato il nuovo Dpcm, la confusione nel Governo sembra crescere sempre di più. Da una parte ci sarebbe la linea di cautela del Ministro alla Salute Roberto Speranza, che preferirebbe rimandare il passaggio delle Regioni con conseguente allentamento delle misure. Dall'altra, quella di diverse componenti della maggioranza, Italia Viva e Movimento 5 Stelle, che premono su diversi punti tra cui il ritorno degli studenti in aula anche alle superiori. Ritorno che dal 4 dicembre si pensava di spostare al 9, e nelle ultime ore addirittura il 14, una settimana prima della chiusura per Natale.

Il timore maggiore, sembra, sarebbe quello di dare l'impressione di un "liberi tutti" (nonostante le differenze tra zona rossa e arancione siano ben poche) alla vigilia del primo weekend di dicembre.

Parametri scientifici e scelte politiche

Cautele anche comprensibili ma che minano la base del sistema di dati, parametri e analisi su cui si basa la differenziazione per fasce di rischio. Se la Lombardia ha da tempo "dati da zona arancione", come dichiarato da Fontana più volte nelle ultime settimane (finora non smentito) e persino da zona gialla come annunciato mercoledì, il passaggio dovrebbe essere automatico. Inserire un punto di discrezionalità (politica) equivarrebbe a smentire la difesa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte al sistema di chiusura per fasce di rischio.

Trattative in corso

Dopo il post di Fontana, una telefonata tra il vertice lombardo e il ministro Speranza sembra aver disinnescato l'ennesima bomba pronta ad esplodere. "Ho difeso il modello dei tre colori in entrata e lo difendo anche in uscita - avrebbe dichiarato Speranza al Corriere della Sera - quindi dopo 14 giorni con i dati in una fascia di rischio più bassa Lombardia e Piemonte hanno il diritto di uscire dalla zona rossa. A Fontana e Cirio ho detto con serenità assoluta che sarebbe meglio prendersi tre o quattro giorni in più per far assestare il modello, ma se vogliono uscire possono farlo".

Un via libera (con annessa assunzione di responsabilità) che avrebbe subito portato a un abbassamento dei toni. Fontana, in una seconda nota, spiega di aver avuto un "confronto schietto" col ministro. "Entrambi condividiamo che la Lombardia abbia tutti i requisiti per passare dalla fascia rossa a quella arancione. Ci impegniamo a trovare quanto prima la data giusta per allentare le misure restrittive".

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