Vaccini, via alla 13esima gara. Fontana chiede di poter acquistare con affidamento diretto
All'appello mancano almeno 700mila dosi tra quelle ancora non consegnate e quelle mai acquistate. Astuti: "Procedura d'urgenza ingiustificata, le gare sono iniziate a febbraio"
Vaccini, Regione sempre più in affanno. Dopo la 12esima andata deserta, emessa la 13esima gara pubblica per le 700mila dosi mancanti.
Vaccini, bandi a vuoto. La giunta scrive alla Procura
Niente gara ma affidamento diretto per acquistare le 700mila dosi di vaccino mancanti. La Regione Lombardia è sempre maggiori difficoltà sui vaccini antinfluenzali, nonostante le rassicurazioni che fino a un mese fa continuavano a venir ribadite dai suoi vertici, assessore al Welfare Gallera in primis. La dodicesima gara, bandita a fine novembre, ha portato a un nulla di fatto. Col risultato che per i 3milioni 874mila lombardi delle categorie a rischio, di cui la Regione col suo Piano puntava vaccinarne 2milioni 768mila si sono raccolte in totale 2 milioni 502mila dosi, 354mila delle quali ancora non consegnate.
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Per questo, la Giunta regionale ha deciso di scrivere alla Procura per chiedere ai giudici la possibilità di andare in affidamento diretto per le dosi mancanti, evitando quindi i tempi della gara pubblica.
Come riporta il Corriere della Sera, il direttore di Aria Spa (la centrale acquisti della Regione) Lorenzo Gubian, spiega che "molti operatori economici forniscano vaccini ma diano tempi strettissimi di adesione: o si chiede subito o l'acquisto sfuma. Per questo, il Presidente Fontana cercava di capire se si potessero usare meccanismi più rapidi". Meccanismi rapidi che sono appunto la trattativa privata e l'affidamento diretto. Una modalità d'emergenza che ridurrebbe i tempi da alcuni giorni a poche ore.
La tredicesima gara
Alla dodicesima gara non si presentò nessuno. Alla 13esima le offerte sul piatto sarebbero tre: sempre a quanto riporta il Corriere, la prima (da un venditore di sistemi antincendio di Monza) e la seconda da un operatore di Milano mancano dell'autorizzazione per l'importazione di medicinali, venendo quindi esclusi. Il terzo operatore invece avrebbe 50mila dosi pronte subito, e le altre in arrivo a gennaio. Ma vista la scarsità di dosi sul mercato, c'è il rischio che aspettando troppo anche questo si tiri indietro trovando un altro acquirente.
"Formale ammissione di colpa"
Per il consigliere regionale Pd Samuele Astuti, la richiesta avanzata da Fontana e dai suoi è una "formale ammissione di colpa, testimonia che i quantitativi non erano sufficienti. La richiesta in deroga fatta all'ultimo momento è inaccettabile dato che le gare sono iniziate a febbraio. La campagna vaccinale doveva partire a inizio ottobre e siamo a dicembre in questa situazione. Infine, i precedenti sulle procedure d'urgenza dimostrano che la Regione non ha più veri strumenti di controllo. Inoltre, sarebbe giusto dare poteri speciali a chi, finora, ha dimostrato di non essere in grado di gestire la fornitura dei vaccini in Lombardia? Non penso".