Il caso

Fase 2 vicina ma i test sierologici non decollano: dai 20mila al giorno annunciati a 7500 in 2 giorni

Test a campione e molti meno di quanto annunciato. Intanto l'Oms smentisce la possibilità del "patentino di immunità" proposto dalla Regione

Fase 2 vicina ma i test sierologici non decollano: dai 20mila al giorno annunciati a 7500 in 2 giorni
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Dovevano essere la chiave per iniziare la Fase 2, fondamentali per individuare chi poteva tornare al lavoro in sicurezza. Invece i test sierologici sembrano seguire il destino dell'Ospedale in Fiera.

Test sierologici, promesse svanite

L'assessore al Welfare Giulio Gallera era arrivato a parlare di "20mila test sierologici al giorno per rilasciare il patentino di immunità a chi deve tornare al lavoro". Peccato però che dal 21 aprile l'inizio dei test sia stato posticipato prima al 23 e che nei primi due giorni ne siano stati eseguiti più di 7500. In totale. Meno di un decimo di quanto annunciato.

Sembra una storia già vista: quella dell'Ospedale in Fiera costato 21 milioni di euro donati dai cittadini, in cui si è parlato prima di 500-400 posti di terapia intensiva poi ridotti a 200, dei quali ne sono stati occupati complessivamente poche decine.

Il patentino impossibile

Intanto l'utilità "pratica" dei test si riduce a quella epidemiologica, comunque certo non meno importante. L'Oms ha infatti smentito, nuovamente, la sussistenza di qualsiasi prova scientifica di un'immunità acquisita dopo una prima infezione. Addio quindi anche (almeno per ora) al "patentino di immunità".

Dove sono i test?

Già la possibilità di uno screening di massa era scemata dopo l'annuncio che il test sarebbe stato effettuato solo a un campione di cittadini in ogni zona. Per Bergamo, ad esempio, si è parlato di 40mila candidati a fronte di una popolazione di oltre un milione di abitanti. Intanto gli esami sono iniziati nei territori più colpiti: Bergamo, Lodi, Cremona e Brescia e dopo lo stop del fine settimana ricominceranno lunedì. A rallentare le operazioni, probabilmente, il fatto che tuti i campioni di sangue prelevati debbano andare al San Matteo di Pavia per l'analisi, e non negli altri laboratori del territorio.

Test regionali e test nazionali

E nel caos che ormai accompagna qualsiasi passo degli ultimi mesi, il commissario straordinario per l'emergenza Domenico Arcuri ha dichiarato che il 4 maggio in tutto il Paese inizieranno anche i test sierologici nazionali, a "colpi" di 150mila al giorno. E non gli stessi della DiaSorin selezionati dalla Regione e al centro delle polemiche: a vincere il bando di gara emesso a livello nazionale (cosa che in regione è stata fatta solo dopo la firma dell'accordo tra San Matteo e DiaSorin, e solo dopo il ricorso al Tar di una delle aziende rimaste tagliate fuori) è stata la Abbott, risultata "quella che offre la migliore soluzione esistente sul mercato".

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