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Vittoria Galimberti, ora la Regione toglierà fondi a Varese?

Nella lettera di "sfratto" inviata venerdì da Monti c'era una boutade elettorale o una minaccia? Astuti: "Parole che dimostrano una visione distorta e privatistica delle istituzioni"

Vittoria Galimberti, ora la Regione toglierà fondi a Varese?
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La vittoria di Davide Galimberti, e del centrosinistra, rischia di avere "ripercussioni amministrative" sulla Città Giardino? Domanda più che lecita vista la lettera diffusa venerdì, due giorni prima dell'apertura delle urne, dal consigliere regionale e candidato della Lega Emanuele Monti in vista di uno "sfratto" che non c'è stato.

La lettera di Monti: "La Regione rivedrà tutti i progetti in corso di finanziamento"

Tutto inizia dal bilancio di fine mandato di Galimberti, in cui venivano elencate opere e iniziative realizzate nel corso dei cinque anni. Un documento diventato subito oggetto di polemica e di un ricordo al Corecom da parte del consigliere comunale Fabio Binelli in quanto, come rilevava lo stesso Monti, in quegli elenchi non figurava alcun ringraziamento alla Regione, che negli anni aveva destinato importanti risorse ai progetti di Palazzo Estense. 120 milioni di euro nei cinque anni di mandato, come riportato anche dal "Documento Verità" presentato dalla vicepresidente del Consiglio Regionale (e anch'essa candidata a Varese) Francesca Brianza e dal Presidente della regione Attilio Fontana.

Tutto ricordato nella lettera di Monti inviata e diffusa venerdì, a poche ore dall'inizio del silenzio elettorale. Che si concludeva evidenziando "la cosa più pericolosa per Varese qualora tu fossi riconfermato alla carica di Sindaco". Cosa?

"E' chiaro che dopo tanta strumentalizzazione delle risorse che Regione Lombardia ha portato sulla Città sarà ovvio che la stessa vorrà rivedere tutti i progetti in corso di finanziamento oltre a valutare di destinare ogni possibile futura risorsa ad altre realtà della nostra Provincia che hanno dimostrato serietà e trasparenza a differenza di te, caro Sindaco".

Insomma un avvertimento (o una minaccia?) abbastanza chiara. Che però non è evidentemente servita a convincere (o spaventare) i varesini  che infatti non hanno presentato alcuno "sfratto" a Galimberti comunicato con ottimistico anticipo da Monti, in chiusura della missiva.

Astuti: "Parole gravissime, idea distorta e privatistica delle istituzioni"

L'indomani della vittoria di Galimberti è il consigliere regionale Pd Samuele Astuti a riprendere in mano quella lettera.

"Sono gravissime le parole rivolte dal consigliere regionale Emanuele Monti al sindaco Galimberti. Sul giudizio dato al sindaco, a Monti deve bastare il responso dei varesini, ma non possiamo sorvolare sulla minaccia rivolta all'amministrazione, anzi, ai cittadini di Varese, di togliere risorse regionali alla città per destinarle ad altri comuni ritenuti meno ingrati verso la giunta regionale guidata da Attilio Fontana.

Ricordo che la stessa giunta ha già dimostrato la sfrontatezza di destinare risorse ai comuni amici senza alcun bando e alcuna graduatoria, quindi in modo discrezionale, con quella che loro chiamano Piano Lombardia e noi “legge mancia”. Tuttavia, questa minaccia va anche oltre e dimostra un’idea distorta e privatistica delle istituzioni che è molto pericolosa.

Monti dica che si trattava di una disperata boutade elettorale e chieda scusa al sindaco e ai varesini. Sull'atteggiamento della Regione valuteremo dalle azioni concrete e saremo pronti a denunciare ogni stortura".

 

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