Sanità e territorio

Non ci sono medici di base: in Ats Insubria oltre 3mila ore vacanti

In media ogni medico ha 1500 pazienti da seguire. Astuti (Pd): "In che modo questo significa presidiare il territorio nel pieno di una pandemia?"

Non ci sono medici di base: in Ats Insubria oltre 3mila ore vacanti
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La difficoltà della medicina territoriale in Lombardia è tra i primi "indiziati" delle difficoltà che la regione sta subendo con la seconda ondata. E gli ultimi bandi emessi per sopperire alle carenze di medici di base sono andati quasi deserti.

Non si trovano medici di base

A denunciare, nuovamente, uno dei maggiori problemi della medicina territoriale è il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti.

“Sul territorio di Varese e Como ci sono 3360 ore di incarichi di medicina generale vacanti e Ats Insubria non è in grado di reperire nuovi medici di base da almeno marzo 2020. Questo rivelano i dati di Regione Lombardia sui tre concorsi indetti per il reclutamento di medici di base per Varese e Como e che negli ultimi sette mesi sono andati sistematicamente deserti”.

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Bandi deserti

"Il 25 marzo 2020 - afferma Astuti - Regione ha indetto un concorso per colmare una carenza di 3432 ore di incarichi vacanti sul territorio di Ats Insubria. Il bando è andato pressoché deserto, con una riduzione minima di incarichi vacanti di appena 72 ore, scendendo a 3360 al 22 luglio 2020. In questa data la Regione ha infatti indetto un nuovo bando andato completamente deserto a cui è seguito un terzo aperto il 21 ottobre scorso".

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Bandi deserti che si traducono in carenze di personale e sovraccarico di pazienti per i 901 medici di medicina generale e i 178 pediatri attivi tra le due province che contano un milione e mezzo di abitanti. "Un rapporto ben al di sopra della soglia di guardia - rimarca AStuti - che lascia ogni professionista con l’esorbitante numero di circa 1500 pazienti pro-capite. In che modo questo significa presidiare il territorio nel pieno di una pandemia?"

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La soluzione

Il consigliere indica anche una soluzione: incentivi ai medici perchè scelgano di dedicarsi a questa professione, "con sedi per il proprio studio in concessione gratuita, dotate di personale infermieristico qualificato e di strumentazione per la teleassistenza specialistica di pneumologi, geriatri e specialisti che possano consigliarli da remoto circa le migliori terapie per i pazienti in cura presso il proprio domicilio".

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