Stop amaro per l'Amatori Tradate Rugby: "Penalizzati tutti i ragazzi"
Il Presidente Giacomelli auspica un passo indietro di Regione sul divieto di allenarsi: "Si sta togliendo ai ragazzi la voglia di fare sport"
L'ordinanza del presidente lombardo Attilio Fontana che ha bloccato anche gli allenamenti per lo sport dilettantistico gela gli entusiasmi dell'Amatori Tradate Rugby, che sabato avrebbe sottoposto tutti i giocatori e lo staff ai sierologici in vista della ripresa del campionato.
Amatori Tradate Rugby: "Una batosta"
Niente allenamenti, tanta fatica per nulla. Anche tra le linee di meta del campo di Tradate, finalmente "di casa" dopo 25 anni di storia, c'è tanta amarezza dopo la decisione del Presidente della Regione Attilio Fontana che non solo venerdì ha sospeso tutti i campionati e le partite degli sport di contatto dilettantistici, ma smentendo se stesso ha chiuso anche alla possibilità di allenarsi. "Una brutta batosta - commenta il Presidente dell'Amatori Tradate Rugby Carlo Giacomelli - In questi mesi, non appena era stato possibile, eravamo tornati ad allenarci in campo con i nostri ragazzi con la massima attenzione e il rispetto di tutti i protocolli della Federazione, e per sabato avevamo organizzato i test sierologici per tutti i giocatori e lo staff, condizione necessaria per la ripresa del campionato come indicato dalla Fir, forse l'unica realtà a richiederlo. Invece, ora dobbiamo fermare tutto e restare a casa".
Difficoltà per le società, ripercussioni sui giovani
Una batosta non solo perchè non si potrà tornare in campo dopo quasi 9 mesi di stop. "L'anno scorso abbiamo onorato tutti gli impegni presi con gli allenatori, e ne siamo orgogliosi perchè sono fondamentali per l'educazione e la crescita dei nostri atleti - continua Giacomelli - In più avevamo previsto uno sconto sulla quota annuale di iscrizione per i rinnovi, visto che da febbraio pur spostando le attività online non ci si è allenati al campo. Ora stavamo raccogliendo le nuove quote ma comprensibilmente le famiglie si chiedono se sia il caso di iscrivere il proprio figlio. E le difficoltà economiche si sentono". Guardando invece ai ragazzi, Giacomelli rileva un pericolo molto più grande: quello dell'aumento del drop-out sportivo, ovvero l'abbandono di qualsiasi attività sportiva da parte dei bambini e degli adolescenti. "Un fenomeno che come società ci siamo sempre impegnati a contrastare ma così è davvero difficile - rimarca il presidente - Da noi fortunatamente il calo è stato molto ridotto grazie all'enorme lavoro fatto da tutto lo staff sin da febbraio e, più recentemente, con cinque open day di grande successo. Altre società però accusano un fortissimo calo degli iscritti. L'impressione, la paura, è che tutto questo stia togliendo ai ragazzi non solo la possibilità di fare sport ma anche la voglia di farlo".
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Si cerca una via d'uscita
Giacomelli si unisce al coro dei tanti dirigenti sportivi che chiedono alla Regione la possibilità di tornare almeno ad allenarsi, allineandosi quindi al Dpcm firmato ieri, 18 ottobre.
"Anche in forma individuale, con allenamenti senza contatto come, tra l'altro, abbiamo fatto fino alle scorse settimane - precisa - I nostri ragazzi avevano appena finito di recuperare quanto perso nei mesi di lockdown a livello atletico, e solo recentemente avevamo ricominciato a preparare placcaggi e gesti atletici per il campionato. Chiediamo solo di permettere ai giocatori di venire al campo e allenarsi in tutta sicurezza. Senza contatto, ma almeno facendo sport. Nel frattempo noi ci prepariamo a ripartire con gli allenamenti online".