Spadafora: "Possibile riapertura di palestre e piscine entro fine gennaio"
Governo al lavoro con il Cts partendo dal protocollo siglato a ottobre, pochi giorni prima della chiusura. Resteranno chiusi invece gli stadi
L'arrivo dei vaccini anti-Covid ha, comprensibilmente, messo in secondo piano la discussione su cosa succederà dal 16gennaio, dopo la scadenza del Dpcm di dicembre. Ieri, il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha acceso una luce di speranza per quanto riguarda la riapertura di palestre e piscine.
Palestre e piscine, dita incrociate per gennaio
Tutto, come ormai si ripete da un anno, è legato all'andamento dei dati epidemiologici. Stamattina però il Ministro allo Sport Vincenzo Spadafora, intervenuto alla trasmissione Agorà su RaiTre, è tornato sulle ipotesi di riapertura di palestre e piscine, chiuse improvvisamente a ottobre solo un giorno dopo le sue parole sulla sicurezza di quei luoghi e all'assenza di dati su focolai nati al loro interno.
"Penso sia possibile - ha dichiarato - seppur con alcune limitazioni, riaprire palestre, piscine e centri di danza entro la fine di gennaio. E' un obbiettivo raggiungibile. Vorrei lanciare un segnale di tranquillità".
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Regole e protocolli
Le limitazioni dovrebbero essere quelle che già erano state definite a ottobre nel protocollo firmato proprio all'alba della chiusura, che comprende anche uno stanziamento di fondi per aiutare le diverse realtà ad adeguarsi alle nuove normative. Ma ci sono anche nuove ipotesi in campo, come l'obbligo di lezioni individuali per le attività sportive "di contatto" e la presenza di un solo nuotatore per corsia in piscina. La strada, insomma, sarebbe quella di riaprire i luoghi dello sport ma contingentando fortemente le presenze.
Niente stadio
E parlando di sport, il Ministro ha toccato anche l'argomento stadi. Per i tifosi, nessuna buona nuova: "Escludo che a gennaio ci possa essere questa possibilità (di tornare sugli spalti, ndr). Lo dico molto chiaramente. Ognuno dal proprio punto di vista, parlo dei tifosi, vorrebbe riprendere i propri hobby. Noi come Governo dobbiamo avere delle priorità. All'Olimpico, far andare 20mila persone su 60mila significa fare una serie di controlli e gestire una macchina che in questo momento non è prioritario. Il mio desiderio è rivedere i tifosi allo stadio prima possibile, ma non credo sarà a gennaio".