Pazienti fragili costretti a pagare per il vaccino. "Ora la Regione li rimborsi"
Stanchi di attendere tra i ritardi della Regione, molti dei "pazienti fragili" si sono rivolti al privato. Una mozione chiede un calmiere sui prezzi delle dosi e un rimborso
La Regione rimedi ai propri errori e rimborsi i vaccini ai cittadini fragili che sono stati costretti a farli a pagamento. A chiederlo è il gruppo regionale del PD con una mozione che sarà discussa martedì prossimo in aula consiliare.
Pazienti fragili costretti al vaccino privato
Quelli della Regione non si trovano, non ci sono, non arrivano. E così non sono pochi i cittadini che, pur appartenendo alle "categorie fragili" indicate da circolari ministeriali e delibere regionali, non potendone più di aspettare per una vaccinazione che forse non arriverà (come per chi ha tra i 60 e i 64 anni, i parenti stretti di soggetti fragili, gli insegnanti e gli operatori di sportelli pubblici) hanno deciso di aprire il portafoglio e rivolgersi al privato. Ora, il consigliere PD Astuti insieme ad alcuni colleghi chiede che alla Regione di rimborsarli.
“In questo momento di emergenza sanitaria – spiega il primo firmatario Samuele Astuti - la vaccinazione antinfluenzale è fondamentale, sia per la tutela della salute dei cittadini, sia per semplificare la diagnosi tra i pazienti affetti da Covid o da influenza stagionale. La Regione però non ha rispettato i tempi: i vaccini, per gli errori di approvvigionamento non ci sono e la gestione delle somministrazioni è nel caos totale. In assenza di un servizio pubblico certo, moltissimi cittadini ‘fragili’, per i quali il vaccino è essenziale, come indicato sia dal ministero della Salute sia dalla stessa Regione, hanno fatto ricorso alle strutture private che offrono i vaccini in sicurezza e in tempi ragionevoli, ma a pagamento, con prezzi che variano dai 50 ai 70 euro, cinque volte il costo del servizio pubblico".
"Dimostrazione del totale fallimento della gestione regionale"
"E’ questa - continua Astuti- la dimostrazione del totale fallimento della gestione della campagna vaccinale da parte della Regione e per questo la Regione stessa ha il dovere di porvi almeno un parziale, tardivo rimedio: chiediamo alla giunta - conclude Astuti - di stabilire un prezzo di riferimento massimo per i vaccini antinfluenzali a cui i privati siano obbligati ad attenersi e di prevedere, per chi ha fatto il vaccino a pagamento dal primo novembre scorso, pur rientrando nelle categorie con diritto alla gratuità, un rimborso pari al prezzo di riferimento stabilito dalla Regione. Per poter avere, infine, un’anagrafe vaccinale completa, chiediamo di imporre ai centri privati l’obbligo di comunicare alla Regione i dati di tutti i cittadini vaccinati".