Parchi a Saronno, la Lega: "Intento lodevole ma chiusura inutile"
Secondo la Lega, il provvedimento non impedirà i ritrovi di giovani anziani, spostandoli in piazza, ma colpirà invece le famiglie
La Lega interviene con una nota dopo l'ordinanza del sindaco Augusto Airoldi che ha deciso la chiusura di alcuni parchi a Saronno per ridurre il rischio assembramenti e quindi di contagio. Il consigliere Lucia Castelli: "Intento meritevole ma praticamente inutile".
Parchi a Saronno, per la Lega non serve chiuderli
In città la decisione ha fatto da subito discutere: la chiusura di alcuni parchi (quelli recintati) a Saronno piace e non piace. Tra chi la vede come una mossa necessaria allo scopo di ridurre il rischio di contagio e le occasioni di assembramento, specialmente tra i giovani, e chi invece la vede come una privazione che toccherà solo chi al parco ci andava per far giocare i propri figli o fare una passeggiata e ora dovrà spostarsi più lontano da casa per fare l'attività motoria permessa dal Dpcm di novembre. E in questo dibattito si inserisce anche la Lega, che da una parte spiega di apprezzare l'intento dell'ordinanza ma dall'altra evidenzia alcuni problemi pratici che rischiano non solo di renderla inutile ma addirittura controproducente.
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Le considerazioni della leghista Castelli
Abbiamo appreso che l’Amministrazione Comunale ha deciso di chiudere al pubblico alcuni parchi cittadini, allo scopo di inibire una delle possibilità di creare assembramenti, quindi per prevenire il numero di contagi. Comprendiamo che la situazione sia difficile e le pressioni tante, per tanto riconosciamo il meritevole intento dell’amministrazione nel cercare di contenere il possibile diffondersi del virus, tuttavia la formula così considerata ci induce a fare alcune considerazioni di carattere strettamente pratico.
"Ritrovo dei giovani fuori dai parchi"
In primo luogo è probabile che in questi giorni i parchi cittadini siano frequentati da ragazzi e studenti durante le ore di libertà dalle lezioni scolastiche, e certamente la chiusura di alcuni parchi non scoraggerebbero i giovani dall’incontrarsi. Troverebbero altri parchi aperti, piazzette o luoghi dove trascorrere qualche ora tutti insieme, come è anche comprensibile che i ragazzi facciano. Se una parte del target fosse stato individuato nei ragazzi e negli studenti, non è quindi la chiusura di alcune aree verdi a disincentivarne i ritrovi dei giovani.
Anziani "dirottati" sulle panchine
In secondo luogo i parchi sono spesso luoghi di passeggio e chiacchiera per le persone anziane. Costoro, una volta reso inaccessibile il parco più vicino a casa, si accontenterebbero di una panchina lungo la strada per ritrovarsi e farsi un po’ di compagnia. Anche in questo caso verrebbe vanificato l’intento dell’Amministrazione Comunale di evitare possibili assembramenti chiudendo i parchi pubblici. Se poi si considera che le ore di luce in questo periodo sono poche e diminuiranno con il passare dei giorni e le temperature presumibilmente si irrigidiranno, la tendenza a stare fuori casa per più tempo si verificherebbe sempre meno, quindi è evidente che il provvedimento risulti grossomodo inutile.
Colpite famiglie e bambini
Peraltro questa decisione, ribadiamo a fronte di un lodevole intento, priva la città di un momento di svago per i cittadini, tra cui famiglie e bambini che sentono il parco come luogo di divertimento e normalità in un momento difficile e di forte pressione per tutti, senza andare a risolvere empiricamente la diffusione del virus.
Interrogazione in arrivo
Il tema sarà portato in consiglio comunale dal consigliere leghista Raffaele Fagioli: "Nella stragrande maggioranza dei casi i cittadini hanno usato gli spazi verdi limitrofi alle proprie abitazioni, con cura e responsabilità, in ottemperanza alle indicazioni espresse nel DPCM, quindi a fronte di queste considerazioni interrogheremo il Sindaco su quali siano le reali intenzioni a sostegno di tale ordinanza".