Mozione di sfiducia a Fontana da Pd e M5S: "Useremo qualsiasi strumento per mandarlo a casa"
In otto pagine tutti gli errori e i punti oscuri dell'emergenza Covid, firmato da tutte le minoranze tranne Italia Viva e +Europa

Dopo gli ultimi sviluppi sul caso camici e i duri giorni di discussione sull'Assestamento di Bilancio le minoranze (quasi tutte) del Consiglio Regionale al lavoro per mandare a casa la Giunta Fontana "con ogni strumento". Il primo atto sarà una mozione di sfiducia firmata da tutti, tranne Italia Viva e +Europa.
Mozione di sfiducia a Fontana, da Alzano al caso camici
Otto pagine di mozione di sfiducia a Fontana, in cui si ripercorrono gli errori, gli inciampi e i passi falsi del presidente della regione in questi mesi di emergenza. Dal pasticcio di Alzano e Nembro con la mancata istituzione della "Zona Rossa" fino al caso camici che vede indagato lo stesso Fontana, passando dalle altre inchieste e indagini aperte sulle gestione lombarda dell'epidemia (test sierologici, la strage nelle Rsa). Tutti tasselli del lungo testo firmato da 29 consiglieri di Pd, Movimento 5 Stelle, Azione e Lombardi Civici Europeisti e dell'impianto che chiederà ufficialmente le dimissioni di Fontana.
Le opposizioni imputano a Fontana:
- le “allarmanti sottovalutazioni del rischio e l’incapacità amministrativa con la quale è stata gestita l’emergenza coronavirus”;
- l’adozione da parte del presidente Fontana e della giunta regionale “di atti e provvedimenti del tutto inefficaci a fronteggiare la grave emergenza in atto”;
- la mancanza di trasparenza e le bugie in merito alla vicenda della fornitura di camici da parte di un’azienda riconducibile a suoi familiari;
- la perdita di credibilità della Regione stessa a causa della rottura del rapporto di fiducia tra il suo presidente e i cittadini.