Astuti: "Milano e la Lombardia devono ripartire ma Fontana in mascherina dà immagine negativa"
Il consigliere: "Facciamo ripartire Milano e la Lombardia: basta confusione"
Continuano le polemiche sul gesto del Presidente Attilio Fontana che in diretta video ha indossato una mascherina. Il consigliere Pd Samuele Astuti: "Si diano segnali di serenità e chiarezza".
Fontana in mascherina, Astuti: "Amplificati i danni economici alla Lombardia"
Quella mascherina potrebbe costare caro. Nonostante le rassicurazioni e la spiegazione del motivo di quel gesto data dal Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, che annunciando il contagio di una sua collaboratrice e dell'esito negativo del suo tampone ha indossato una mascherina chirurgica in diretta video, non si ferma il coro delle critiche per un gesto che mentre le associazioni di categoria chiedono di "smorzare i toni" per non mettere ulteriormente a rischio l'economia lombarda (e nazionale) potrebbe avere l'effetto opposto. Cosa che, a guardare la stampa estera in questi giorni, sta avvenendo. Spiega infatti Astuti:
"Mostrandosi con la mascherina il presidente Fontana ha amplificato in modo incalcolabile i danni economici causati alla Lombardia dall’emergenza Coronavirus. Mentre tutti chiediamo di far ripartire la nostra economia chi ci vede da fuori ha negli occhi l’immagine del suo presidente che teme di essere stato contagiato. Noi abbiamo bisogno di segnali di chiarezza e di serenità, perché le persone affrontino nel modo corretto la diffusione del coronavirus senza sottovalutazioni e senza isterismi".
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"Facciamo ripartire le città"
Oggi, venerdì 28 febbraio, dovrebbe arrivare la decisione sulle prossime misure di contrasto al rischio di contagio:
"Chiediamo ai tecnici di valutare con attenzione la possibilità di far ripartire le nostre città - continua il consigliere - che non possono essere bloccate ad oltranza, e di fornire indicazioni che possano permettere alle attività economiche di ripartire, seppure con le giuste accortezze. La Regione ha ridefinito le regole sui bar? Bene, lo faccia anche per i mercati rionali, trattandoli in modo analogo ai supermercati, per le attività sportive e per gli spettacoli. È necessario che vengano date regole chiare e tempestive, in modo che i sindaci abbiano direttive precise e inequivocabili: non ci si può più permettere la confusione di questi giorni e non si può arrivare a domenica sera per capire se le scuole rimarranno ancora chiuse".
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"Chiediamo risposte a Fontana e Gallera"
"Oggi, oltre al fronte economico, c’è quello del sistema sanitario regionale - prosegue Astuti - Ci sono molte domande su quello che è accaduto e diversi segnali di sofferenza a cui occorre che Fontana e Gallera diano risposte in tempi brevi. Non è in discussione la grande professionalità e abnegazione dei nostri medici, infermieri e operatori sanitari, ma devono essere messi in condizione di operare al meglio, in sicurezza e con tutti gli strumenti necessari. In questo senso sarebbe auspicabile un coinvolgimento delle strutture accreditate private per consentire una migliore gestione dell’emergenza che si è manifestata in diversi presidi e per far sì che il sistema possa reggere, nel medio lungo periodo il probabile aumento dei casi da trattare in terapia intensiva".
Le richieste del Pd
Il Partito Democratico ha quindi scritto a Fontana e al Ministro della Salute Roberto Speranza una lettera con richieste ben precise:
• i mercati rionali siano parificati a iper e supermercati, magari rivedendo il divieto di apertura al sabato;
• che Trenord riveda le rimodulazioni e limitazioni in atto, ovviamente ad esclusione della zona rossa, perché non si penalizzino eccessivamente i pendolari che, soprattutto in caso di soppressioni potrebbero trovarsi eccessivamente stipati nei convogli delle corse successive;
• che si rivedano le decisioni assunte nei confronti del settore culturale, dello spettacolo e dello sport, al fine di non bloccare completamente l’attività qualora si possa garantire la non eccessiva concentrazione di persone;
• infine, il gruppo regionale del Pd chiede di valutare, sulla base dell’evoluzione epidemiologica, l’opportunità di modificare i confini della zona gialla per consentire la ripresa delle attività nelle zone considerate a rischio più basso.
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