Plastic Tax, l'assessore all'Agricoltura: "Non basta il rinvio, va cancellata"

Rolfi: "L'agricoltura italiana è già la più sostenibile in Europa. Per migliorare non serve la plastic tax ma biogas e riconoscere il digestato come fertilizzante"

Plastic Tax, l'assessore all'Agricoltura: "Non basta il rinvio, va cancellata"
Pubblicato:

Plastic tax rinviata al 2022, la Lombardia però chiede "più coraggio e visione": secondo l'assessore all'Agricoltura andrebbe cancellata per non gravare sulle imprese in questo periodo di pandemia.

Plastic tax, l'assessore Rolfi: "Le tasse non fanno sostenibilità"

Disincentivare produzione e consumo di plastica monouso con un balzello per le imprese (che inevitabilmente finisce sui consumatori) di 45 centesimi per ogni chilo di MACS (plastica monouso) prodotto. Questo il proposito della "plastic tax", la tassa inserita nella manovra di Bilancio 2020 (approvata nel 2019) e che inizialmente doveva diventare realtà da luglio 2020. Data rimandata vista l'epidemia Covid fino al gennaio 2021, poi a luglio e ora al 1 gennaio 2022.

LEGGI ANCHE: Emendamenti al Decreto Cura Italia, Candiani: "Togliere sugar tax e plastic tax, balzelli folli"

Un rinvio che però non basta, secondo l'assessore regionale all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi Fabio Rolfi. Che ne chiede lo stralcio:

"Il rinvio della plastic tax al 2022 è una soluzione temporanea ma servono più coraggio e visione: chiediamo che venga cancellata del tutto. In periodo di pandemia è impensabile gravare sulle imprese, procrastinando incertezza, anche perché la sostenibilità ambientale non si ottiene con tasse e balzelli, ma con l'innovazione che è la chiave di equilibrio tra ambiente e redditività delle imprese".

LEGGI ANCHE: Librandi: "Settimane difficili davanti, non si possono chiedere altri sacrifici ai cittadini"

"La nostra agricoltura è già la più sostenibile"

Tra le critiche alla plastic tax (che, si ricorda, si applica solo alla plastica monouso e non riciclata) espresse in questi anni c'è anche quella che sarebbe una misura sproporzionata rispetto al reale impatto ambientale dell'agricoltura italiana. Una critica che Rolfi condivide appieno:

"Non siamo all'anno zero. L'agricoltura italiana - aggiunge - è già la più sostenibile d'Europa sotto il profilo ambientale e ha già raggiunto alcuni obiettivi indicati dalla 'Farm to fork'. Lo stesso vale per la nostra zootecnia la più attenta e performante in Europa anche per benessere animale e riduzione uso del farmaco. Secondo quanto emerso dal rapporto della fondazione Symbola, l'agricoltura italiana ha una quantità di emissioni nettamente inferiori a quelle di Francia, Germania, Regno Unito e Spagna. Il settore in dieci anni ha ridotto del 20% l'uso di pesticidi, a fronte di un aumento in altri paesi europei, ha aumentato l'utilizzo e la produzione di energie rinnovabili e ha ridotto i consumi di acqua".

"Per migliorare ancora - ha spiegato - è necessario puntare sulle agroenergie e sull'economia circolare, con impianti green che trasformino la materia organica in energia, e riconoscere finalmente il digestato come fertilizzante. La Lombardia - ha concluso - ha 450 impianti di biogas agricolo sui 2.000 presenti in Italia. Più materia organica significherebbe meno sostanza chimica nei campi"

Seguici sui nostri canali