La proposta

Natale in montagna, la proposta delle Regioni: "Skipass solo per chi pernotta o ha una seconda casa"

Legando lo skipass al pernotto nelle destinazioni sciistiche, secondo le Regioni, gli accessi sarebbero più controllabili. Ma servirebbe anche permettere il turismo fuori regione

Natale in montagna, la proposta delle Regioni: "Skipass solo per chi pernotta o ha una seconda casa"
Pubblicato:

Trattative e scontro in corso tra Regioni alpine e Governo sulla chiusura degli impianti sciistici fino all'anno prossimo, con le prime che per evitare assembramenti lanciano la proposta: far accedere alle piste solo chi pernotta o ha una seconda casa nel posto.

Natale in montagna, rincorsa per non perdere il turismo

Evitare il pendolarismo verso gli impianti sciistici e limitare gli ingressi senza danneggiare il turismo del Natale in montagna. Questa la proposta avanzata dalle Regioni dell'arco alpino al Governo, nella speranza di far breccia nel muro che si è sollevato la scorsa settimana per la chiusura degli impianti di risalita fino al 2021. Una chiusura che come fatto notare da più parti rappresenterebbe un durissimo colpo al turismo e a tutta l'economia di montagna.

La proposta delle Regioni

Ma come farlo? Legando lo skipass al pernotto nelle strutture ricettive in loco o in una seconda casa, anche affittata.

"La soluzione che proponiamo al Governo Conte permette di avviare la stagione invernale con gradualità, in questo modo si potranno applicare i protocolli di sicurezza che abbiamo approvato lunedì scorso e metterli alla prova. Infatti, se consentiamo l’acquisto degli skipass solo a chi ha pernottato in una struttura ricettiva o in una seconda casa saremo in grado di sapere con precisione il numero degli avventori per ogni giorno e in questo modo potremo gestire al meglio l’afflusso e il deflusso agli impianti di risalita. Si tratta di una soluzione ragionevole, da adattare alle esigenze di ciascun territorio. Il Governo ci ascolti, consenta l’apertura degli impianti di risalita con questo criterio e permetta la mobilità regionale".

La concorrenza estera

C'è anche un altro problema, quello della "concorrenza" di Svizzera e Austria che non sono certo intenzionate a rinunciare a una fetta già corposa di turismo, e che potrebbe crescere ulteriormente con la chiusura degli impianti italiani. E per farlo, sottolineano le Regioni, sarà necessario anche permettere la mobilità regionale che invece il Governo sembra intenzionato a vietare anche nelle zone gialle (dove ora è invece permesso, sempre verso altre regioni gialle):

"Se il Comitato Tecnico Scientifico e il Governo intendono vietarla per evitare feste e momenti di aggregazione, consentano perlomeno la mobilità tra Regioni per chi ha prenotato in una struttura ricettiva almeno una notte", affermano gli assessori delle Regioni alpine.

La proposta arriva dopo la constatazione della differenza di vedute tra gli Stati delle Alpi, con la Svizzera fuori dall’Unione Europea già aperta e l’Austria in procinto di aprire gli impianti. "La nostra proposta – rimarcano le Regioni – non è legata agli aspetti ludici dello sci e dello svago della “settimana bianca” ma, al contrario, deriva da un’attenzione particolare al mondo del lavoro e all’occupazione che l’industria dello sci genera sui nostri territori montani. Trovare un compromesso con il Governo di Roma per scongiurare una chiusura totale delle località turistiche invernali è d’obbligo, ne va della sopravvivenza della montagna, dei suoi lavoratori e del suo indotto di 20 miliardi".

TORNA ALLA HOME

Seguici sui nostri canali