Impianti fermi

Natale senza sci: le Regioni approvano le linee guida, il Governo pronto a rimandare al 2021

A Roma la decisione sembra già presa: niente riapertura degli impianti a dicembre. Le Regioni però premono e approvano i protocolli anti-Covid

Natale senza sci: le Regioni approvano le linee guida, il Governo pronto a rimandare al 2021
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Un passo indietro dal Governo, mentre le Regioni si tengono pronte e approvano le linee guida per la riapertura degli impianti sciistici. Si va verso un Natale senza sci, con l'avvio della stagione sciistica rimandata al 2021 insieme alla riapertura di palestre e piscine.

Natale senza sci: impianti chiusi fino al 2021

Le linee guida sono state approvate, ma dal Governo non ci sembra possibilità di passi indietro: gli impianti sciistici rimarranno chiusi fino a fine anno. Ieri infatti il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte avrebbe dichiarato di voler evitare di ripetere in inverno l'errore evidentemente commesso in estate, con migliaia di persone in movimento verso le località turistiche che potrebbero dar vita a nuovi pericolosi focolai. Intanto però le Regioni non si sono arrese, trovando l'accordo per le linee guida in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome questa mattina, lunedì 23 novembre. Linee guida che, a questo punto, potrebbero restare in stand-by fino al 2021.

Le linee guida

"Il primo importante passo". Così in una nota congiunta dopo la riunione di questa mattina Martina Cambiaghi (assessore allo Sport e Giovani della Regione Lombardia), Daniel Alfreider (vicepresidente della Provincia Autonoma di Bolzano), Luigi Giovanni Bertschy (vicepresidente  della Regione Val d’Aosta), Sergio Bini (assessore al Turismo della Regione Friuli Venezia Giulia), Federico Caner (assessore al Turismo della Regione Veneto), Roberto Failoni (assessore al Turismo della Provincia Autonoma di Trento) e Fabrizio Ricca (assessore allo Sport della Regione Piemonte).

Un passo costituito dalle linee guida per l’utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici da parte degli sciatori amatoriali. Il documento individua "tutte le misure di prevenzione del contagio da SARS-CoV-2 da predisporre per l’utilizzo in sicurezza degli impianti di risalita all’interno di stazioni, aree e comprensori sciistici nella stagione invernale", si legge nella nota stampa.

Tra le indicazioni, ci sarebbero:

  • Impianti aperti solo nelle zone gialle e arancioni.
  • Mascherina obbligatoria, meglio se sotto lo scaldacollo.
  • 50% dei posti su cabinovie e funivie, 100% sulle seggiovie aperte.
  • L’impianto potrà erogare un numero massimo di skipass giornalieri, da acquistare solo online per evitare code.
  • Bar e rifugi sulle piste “après ski” aperti ma solo con posti a sedere.
  • I gestori dovranno applicare misure per garantire il distanziamento.

"Il Governo riveda la sua posizione"

Non si muove foglia che Roma non voglia, verrebbe da dire parafrasando un proverbio. E per questo i delegati delle Regioni chiedono al Governo di rivedere la decisione di fermare anche a dicembre gli impianti sciistici e di risalita che dovrebbe essere inserita nel DPCM di dicembre. Una scelta, rimarcano, "che metterebbe in crisi un intero sistema, che porta un notevole indotto economico, lavorativo e sociale per l’intero Paese".

"Sono molte le realtà imprenditoriali legate alla stagione bianca –continuano -  tra cui scuole di sci, noleggi, aziende di trasporto, hotel e ospitalità in genere, che aspettano risposte per programmare la stagione invernale, e tutte che stanno partecipando in maniera corale al grande lavoro di preparazione e messa a punto degli standard di sicurezza per sciatori e addetti. Anche per incoraggiare chi è impegnato in questo sforzo, oltre che per sollecitare il Governo, le Regioni dell’arco alpino intendono dare un segnale concreto all’intero sistema economico condividendo la necessità di darsi una data comune per l’avvio della stagione bianca, tenuto conto del quadro sanitario che andrà a delinearsi nelle prossime settimane".

Sertori e Caparini: "Scelta scriteriata"

Molto più duri gli assessori lombardi Massimo Sertori e Davide Caparini, che definiscono la scelta di tenere chiusi gli impianti "scriteriata e incomprensibile da parte di un Governo disorientato":

"Tenere chiusi gli impianti sciistici vuol dire fare fallire l'economia della montagna. Forse a Roma non hanno ancora capito che gran parte del Paese non vive di stipendio garantito. Mentre a Natale si scierà in Svizzera, in Austria e in Francia secondo il Governo da questa parte delle Alpi dovrà essere tutto chiuso. Le Regioni - spiegano i due assessori alla Montagna e al Bilancio - hanno approvato le linee guida per l'utilizzo degli impianti di risalita per gli sciatori amatoriali in massima sicurezza. Protocolli pensati per i diversi scenari. Dato che gli addetti del turismo della montagna devono programmare la stagione pretendiamo che il Governo riveda questa incomprensibile decisione".

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