Floricoltura in crisi nera: crollo delle vendite anche a Ognissanti
Ora il settore teme nuove restrizioni sotto Natale che porterebbero ad altre perdite

Coldiretti Varese pubblica le stime: a inizio novembre acquisti in calo del 35%, soffrono composizioni e reciso. Il presidente Fernando Fiori lancia l'allarme sulla floricoltura: "Scenario preoccupante in vista del Natale, importante mantenere attivi i canali di vendita".
Floricoltura, effetto Covid anche ad Ognissanti
Gli effetti dell’emergenza Coronavirus colpisce anche la floricoltura del Varesotto: si tratta di un contraccolpo temuto che rischia di generare effetti pesanti per il tessuto agricolo ed economico della provincia prealpina.
"La cartina di tornasole si è avuta con le ultime festività di Ognissanti, con un crollo nelle vendite di crisantemi e composizioni che oscilla in media tra il 30% e il 35% in meno rispetto allo scorso anno, con punte anche superiori fino al 50%, distribuite sia nel comparto produttivo che in quello della vendita".
Quello di Fernando Fiori, presidente provinciale di Coldiretti, è l'ennesimo allarme dopo quelli in primavera sulla crisi che a causa del Covid ha investito la floricoltura e il florovivaismo.
Effetto della confusione
Prima causa del calo di vendite di Ognissanti, uno dei periodi più remunerativi per il settore, non tanto le chiusure disposte da Dpcm e ordinanze, che hanno tutte fatto salvo la possibilità di raggiungere i cimiteri, quanto più la confusione che da sempre segue gli annunci e i provvedimenti governativi e regionali.
"La richiesta è calata anche perché la gente si è trovata disorientata di fronte al susseguirsi di norme e chiusure: c’è chi addirittura pensava che i cimiteri fossero chiusi e chi, comprensibilmente, ha preferito restare a casa, impaurito dalla possibilità di un affollamento. Nella quasi totalità dei casi, comunque, gli accessi erano controllati e contingentati, quindi ancor più in sicurezza".
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Imprese varesine in sofferenza
L’impatto dell’emergenza coronavirus sulle vendite di fiori nei giorni delle festività di inizio novembre ha colpito in generale la Lombardia e si è reso evidente proprio nelle province settentrionali, dove la vocazione floricola è ancor più marcata: il Varesotto conta quasi mille imprese impegnate nel comparto florovivaistico da cui dipendono, considerando l’indotto, migliaia di famiglie.
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Il dato emerge da una rilevazione di Coldiretti Varese sui florovivaisti associati. C’è chi, vista l’incertezza della situazione che stiamo attraversando, ha deciso di limitare la produzione in partenza riuscendo poi a vendere tutti i fiori a disposizione nel weekend tradizionalmente dedicato a Ognissanti e defunti. Chi, invece, si è ritrovato con prodotto invenduto in diversi casi è stato costretto anche a buttare i fiori in particolare i crisantemi che, comunque, dopo le festività di Ognissanti sono molto meno richiesti dal mercato.
"Ora si guarda con apprensione alle settimane in vista delle festività di dicembre - conclude Fiori - un’ulteriore 'stretta' nelle misure anti contagio potrebbe pregiudicare il mercato delle stelle natalizie, con effetti drammatici per il comparto florovivaistico, già piegato duramente dalla scorsa primavera: mantenere attivi i canali di vendita, come lo sono tuttora, è una condizione essenziale per evitare il collasso del comparto".