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Alcolici da asporto dopo le 18? Vietati ai bar, permessi a market ed enoteche

Diverse le richieste avanzate da Fipe al Governo: tra queste anche l'istituzione di un passaporto di immunità

Alcolici da asporto dopo le 18? Vietati ai bar, permessi a market ed enoteche
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Nuovo Governo, nuovo Dpcm e vecchi controsensi che creano disparità incomprensibili tra esercizi commerciali. A sottolineare l'ultima, la Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi): "Alcolici da asporto dopo le 18 vietati solo ai bar, non a minimarket ed enoteche".

Alcolici da asporto dopo le 18 vietati solo ai bar

"Cambiano i Dpcm, cambiano i governi, ma la categoria più massacrata resta la nostra". Giordano Ferrarese, presidente provinciale e consigliere nazionale di Fipe Confcommercio, contesta senza mezzi termini la concessione all’asporto di alcolici oltre le 18 data a minimarket e enoteche e non ai bar.

"Un provvedimento assurdo - lamenta - Se l’intento del nuovo Dpcm era quello di mettere un freno alla movida selvaggia e ridurre gli assembramenti incontrollati del fine settimana, la strada scelta è la peggiore possibile".

"Divieto per tutti"

Insomma, sembrerebbe quasi che secondo il Governo e il Ministro della Salute Roberto Speranza il problema non sia l'alcol in sè acquistato da asporto e consumato per strada, in gruppo, quanto più il dove lo si compra.

"Il ministro Speranza continua a identificare il problema nei pubblici esercizi e nei bar, senza rendersi conto che i problemi si creano dove c’è libero accesso all’alcol da asporto. Per questo noi avevamo chiesto di impedire la vendita dopo le 18 in tutti gli esercizi commerciali, almeno nelle zone della movida - aggiunge Ferrarese - Confidavamo nelle riaperture serali fino alle 22 nelle zone gialle e fino alle 18 in quelle arancioni. Non solo la nostra proposta è stata bocciata, ma ora ci troviamo davanti a questo provvedimento assurdo che continua a penalizzare sempre e solo i nostri imprenditori, al di là delle loro responsabilità".

Nel Varesotto fatturati dimezzati

Intanto gli operatori del settore sono in ginocchio. Anche in provincia di Varese la situazione è al limite del collasso con un calo medio del fatturato che supera il 45%. Per questo la Fipe provinciale ha deciso di rivolgersi direttamente al presidente nazionale Lino Stoppani perchè porti al Governo le richieste del ramo di Confcommercio.

Le richieste

Tre le aree di intervento, a partire dalla regolamentazione delle attività. Quattro, in questo caso, le istanze: facoltà di poter rimanere aperti dalle 6 alle 22 nel rispetto dei protocolli anti- covid19; variazione dell’azzonamento disciplinata con massima chiarezza e cambiamenti con preavviso di almeno sette giorni; predisposizione del passaporto per le persone dichiarabili Covid- free in quanto vaccinate; realizzazione di una piattaforma nazionale/app per la comunicazione in tempo reale di notizie certe, controllabili, complete.

Queste, invece, le proposte in materia fiscale: introduzione di una disciplina fiscale da mantenere in vigore per tutto il tempo dell’emergenza, che preveda la riduzione delle imposte, l’introduzione dei crediti di imposta su affitti e stipendi per gli occupati non in cassa integrazione, la riduzione delle tasse comunali in proporzione al minor utilizzo dei servizi pubblici; il rinvio a dopo la pandemia della lotteria degli scontrini; la reintroduzione del voucher per i lavoratori intermittenti.

Infine, le misure speciali per la riconversione, che per molte aziende sarà quasi in obbligo: "Gli interventi -  spiega Ferrarese - saranno lunghi e costosi. Occorrerà quindi sostenerli con misure fiscali (detrazioni/crediti di imposta) e contributi a fondo perso per gli investimenti necessari". In particolare, per la predisposizione dei servizi take-away; per l’installazione di software e app per la gestione della clientela; per la ristrutturazione degli spazi aziendali per la riconversione delle superfici in base ai nuovi parametri anti Covid. "Come sempre e nonostante tutto - conclude il presidente provinale di Fipe - non ci arrendiamo e cerchiamo la forza di guardare avanti, anche se è sempre più difficile".

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