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Ospedale di Saronno, petizione in Regione a fine mese: "Presidio progressivamente depauperato dalle politiche regionali"

Si potrà ancora aderire alla raccolta firme fino al 31 gennaio. I promotori di Obiettivo Saronno: "Difficoltà odierne sono causa delle politiche di Regione. Noi accusati di aver fatto propaganda su un falso problema"

Ospedale di Saronno, petizione in Regione a fine mese: "Presidio progressivamente depauperato dalle politiche regionali"
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Obiettivo Saronno, il gruppo che aveva lanciato in primavera una raccolta firme a difesa dell'Ospedale di Saronno, fa sapere che entro fine mese consegnerà la petizione in Regione. In una nota, si dice preoccupata per le vicende della terapia intensiva in forte sofferenza di personale tanto da metterne a rischio la funzionalità (almeno per quanto riguarda l'emergenza Covid). Di seguito riceviamo e pubblichiamo la loto nota.

Le firme per l'Ospedale di Saronno in regione entro fine mese

Quanto sta accadendo al Reparto di terapia intensiva dell’Ospedale di Saronno – con la possibilità di arrivare ad una chiusura totale per mancanza di medici anestesisti - segue purtroppo un percorso che appariva già chiaro a chi ha voluto, senza ipocrisie, guardare in faccia la realtà di un presidio progressivamente depauperato dalle politiche regionali di risorse infrastrutturali ed umane, che per anni lo hanno reso un punto di riferimento fondamentale del nostro territorio.

Riepiloghiamo di seguito i dati forniti a novembre 2020 dal dottor Massimo Beneggi, membro fondatore del Comitato per la Salvaguardia dell’Ospedale: il comprensorio del saronnese – con un bacino d’utenza di 180.000 abitanti – ha 2.6 posti letto ogni 1000 abitanti, contro una media nazionale di 3,2 posti letto ogni 1000 abitanti. A seguito della chiusura della maggior parte dei reparti durante la prima ondata del virus, in epoca estiva sono stati riaperti a Saronno un totale di 130 posti letto per degenze, con solo 16 di questi posti letto ed una sola sala operatoria destinati alle 5 unità operative chirurgiche (Chirurgia generale, Ortopedia, Urologia, Oculistica, Otorinolaringoiatria). Attualmente l’ospedale ha 155 posti letto di cui l’ 80% destinato a pazienti covid ed il restante 20% (30 posti letto) alla cura di altre patologie. Le visite ambulatoriali sono aperte solo per urgenze e tutta l’attività annullata durante la prima ondata covid non è stata più recuperata.

Tutto questo non accade per caso, ma bensì a seguito di una precisa volontà politica di Regione Lombardia di non investire (parliamo di fondi realmente utilizzati e non semplicemente “stanziati”, ovvero investimenti figurativi, rinviati un anno dopo l’altro e mai spesi) sul futuro e di non creare le condizioni per attirare nuovo personale medico ed infermieristico verso l’ospedale cittadino, al contrario di quanto è stato fatto per i presidi gemelli di Gallarate e Busto Arsizio. Saronno per cinque anni ha avuto una giunta di centro-destra a guida leghista, per la quale il dialogo con un’amministrazione regionale dai medesimi colori politici avrebbe dovuto essere molto facilitata: invece nessuna seria azione è mai stata intrapresa in tutto questo tempo a difesa del presidio saronnese, mentre lo stesso continuava a perdere personale e reparti.

Obiettivo Saronno, su richiesta di alcuni lavoratori dello stesso ospedale che si erano visti chiudere le porte in faccia dalle altre forze politiche, ha lavorato nel maggio 2020 per lanciare una petizione con la richiesta di riapertura di tutti i reparti chiusi nel nostro ospedale e farlo tornare ad essere un presidio di primo livello, ma è stata accusata di creare un falso problema solo a scopo propagandistico. Adesso, a mesi di distanza e con la situazione dell’ospedale in progressivo e veloce deterioramento, si capisce chi in realtà ha utilizzato l’argomento solo a scopo elettorale, facendo toccata e fuga nella nostra città e continuando a disinteressarsene già dal giorno dopo. O tutte le promesse fatte dall’ assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera e dal consigliere regionale varesino Emanuele Monti (presidente per la Lega della Commissione Sanità regionale) - due dei principali politici che hanno reale potere decisionale in merito - sono forse nel frattempo diventate realtà?

Molti cittadini hanno subito compreso che la prospettiva di una chiusura dell’ospedale era più che concreta. La raccolta firme di Obiettivo Saronno ha superato le 3000 adesioni in autunno. Era nostro desiderio raggiungere un numero maggiore di firme, ma purtroppo le continue chiusure e l’impossibilità di programmare ed organizzare nuovi eventi a sostegno dell’iniziativa ci hanno permesso di continuare la raccolta solo tramite pochissimi punti vendita e farmacie in città. Abbiamo pertanto deciso di chiudere la petizione, lasciando ancora la possibilità di firmare a chi non l’avesse ancora fatto fino al 31 gennaio. Sulle nostre pagine Facebook ed Instagram troverete l’elenco degli esercizi in cui sottoscrivere la petizione. Dopodiché, consegneremo i fogli al sindaco Airoldi – che siamo certi continuerà a sostenere quanto promesso in campagna elettorale – ad Asst Valle Olona e a Regione Lombardia. Obiettivo Saronno continuerà ad essere in prima linea e parteciperà alle iniziative del Comitato, del personale dell’Ospedale stesso e sosterrà attivamente il dialogo con gli altri sindaci del comprensorio, che – con Saronno come capofila – devono essere capaci di superare i colori politici e combattere uniti per una questione che è di fondamentale importanza per tutti noi.

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