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Omicidio di Misinto, l'82enne Volo a processo il 19 ottobre

Pochi giorni prima degli spari l'82enne avrebbe anche minacciato la moglie di quella che poi fu la sua vittima: "Tu su questa strada ci muori"

Omicidio di Misinto, l'82enne Volo a processo il 19 ottobre
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Attualmente in carcere, l'82enne Carmelo Volo che a Misinto il 20 giugno uccise con 5 colpi di pistola il 58enne Bruno Piuri per una futile questione di vicinato andrà a giudizio immediato il 19 ottobre.

Omicidio di Misinto, Volo a processo

Il 19 ottobre Carmelo Volo comparirà davanti alla Corte di Assise di Monza. L'82enne, che il 20 giugno sparò e uccise il vicino Bruno Piuri per al termine dell'ennesima discussione sulla strada privata che divideva le loro case dovrà rispondere dell'accusa di omicidio volontario aggravata dai futili motivi, porto abusivo d'arma da fuoco e, in un procedimento separato, per la minaccia di morte lanciata alla moglie di Piuri, sempre per quella vicenda ("Tu in questa strada ci muori", le avrebbe detto). Una minaccia concretizzatasi contro Piuri ma che all'epoca non divenne oggetto di denuncia, non potendo immaginare che l'anziano sarebbe arrivato davvero all'omicidio.

Cinque colpi fatali che sconvolsero la comunità

La comunità di Misinto ancora ricorda bene quella sera. Cinque colpi improvvisi, in un paese che stava ricominciando da poco a uscire di casa dopo il lockdown, e il corpo a terra in condizioni critiche di Bruno Piuri, presidente della banda cittadina e conosciutissimo per il suo impegno per la comunità. Il mistero sui fatti durò molto poco. Il vicino di casa, l'82enne Volo si era presentato per confessare l'omicidio poco dopo (dopo essersi cambiato i pantaloncini per essere più presentabile, spiegò). Dopo l'ennesima lite per quel vicoletto Volo era rientrato in casa, aveva impugnato la pistola, regolarmente detenuta ma che non sarebbe dovuta uscire dall'abitazione, ed esplose i cinque colpi, tutti andati a segno. Piuri cadde a terra in condizioni critiche. Inutili i soccorsi che lo trasportarono d'urgenza in ospedale. Da allora, dopo la convalida dell'arresto, l'82enne si trova in carcere, giudicato troppo pericoloso per gli arresti domiciliari richiesti dalla difesa in attesa del giudizio, che lo avrebbero riportato in quella casa, vicino alla famiglia distrutta quel pomeriggio.

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