Inchiesta

'Ndrangheta e il monopolio dei trasporti: Spumador in amministrazione giudiziaria

Il Tribunale di Milano avrebbe rilevato "una grave situazione di infiltrazione mafiosa nell’attività di impresa"

'Ndrangheta e il monopolio dei trasporti: Spumador in amministrazione giudiziaria
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'Ndrangheta, Spumador in amministrazione giudiziaria dopo le vicende del novembre scorso.

'Ndrangheta, Spumador in amministrazione giudiziaria

Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Como ha dato esecuzione, su delega della Procura della Repubblica di Milano, ad un Decreto, emesso dalla Sezione Autonoma Misure di Prevenzione del Tribunale di Milano, con il quale è stata disposta l’amministrazione giudiziaria, ex art. 34 del Codice Antimafia, nei confronti della Spumador di Cadorago, società per azioni con un fatturato annuo superiore ai 200 milioni di euro, leader del settore delle bibite e dell'acqua.

"Il Tribunale di Milano ha rilevato una grave situazione di infiltrazione mafiosa nell’attività di impresa esercitata, perdurante dal 2018 sino ad oggi, che ha permesso a svariate società, riconducibili ad esponenti della ‘ndrangheta, di operare indisturbate nel tessuto economico, alterandone le regole della concorrenza e ottenendo così ingenti vantaggi" spiegano dalla Procura.

L'obiettivo quindi è risanare l'azienda: da questo momento l'amministratore delegato sarà affiancato da un referente del Tribunale che avrà i medesimi poteri e lo affiancherà nella quotidianità. Tra un mese ci sarà una prima relazione sulle condizioni dell'azienda.

Il provvedimento giunge al termine di complesse indagini – originate a seguito di un importante Operazione condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, che ha portato all’arresto di 54 persone nel novembre 2021 – per le quali vige la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva di condanna - che hanno fatto emergere, in particolare, un articolato meccanismo criminoso volto ad ottenere il controllo totale delle commesse di trasporto della società, ottenuto mediante reiterate condotte estorsive, aggravate dal ricorso al metodo mafioso, ai danni di dirigenti e dipendenti della committente, di fatto assoggettata al volere degli ‘ndranghetisti, che imponevano le loro condizioni economiche alla società interessata dal provvedimento odierno.

I Salerni e il monopolio dei trasporti

Come ricostruito durante quell'indagine, minacce verbali di bloccare le consegne dell'acqua e delle bibite e aggressioni ai dipendenti della Spumador di Caslino al Piano, frazione di Cadorago, ma anche tensioni tra le famiglie 'ndranghetiste che si contendevano i viaggi e quindi i profitti erano all'ordine del giorno. Un monopolio quello sui viaggi dell'azienda per trasportare i prodotti che avevano in particolare di tre fratelli - Antonio detto "Tonino", Attilio  e Giuseppe "Pino" Salerni - titolari di una ditta di autotrasporti, la Sea Trasporti (con sede a Mozzate) i quali erano soliti minacciare gli impiegati dell'ufficio Pianificazione e Trasporti della Spumador per ottenere l'assegnazione di alcune tratte a discapito di altre società.

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