L'amaro post-corteo anarchico a Saronno
Il primo cittadino: "Se non possono essere evitati, ci aspettiamo che chi ha la responsabilità dell'ordine pubblico valuti attentamente i rischi e adotti le contromisure sufficienti ad evitare almeno i danneggiamenti"
Sabato gli anarchici, domenica i volontari del gruppo di Sant'Antoni da Saronn. Due cortei, due finalità e messaggi chiaramente diversi, ma anche due considerazioni opposte da parte del sindaco Augusto Airoldi.
Fine settimana di cortei a Saronno, sabato di danni
Il sabato quello del Collettivo Adespota, contro la sorveglianza speciale; la domenica quello del gruppo Sant'Antoni da Saronn, per la Festa dell'Aia, rimandato di un giorno su richiesta della Questura rispetto il programma iniziale.
Dopo il primo, però, svoltosi fra le strade cittadine non senza momenti di tensione e scontro con le forze dell'ordine, "sul campo" sono rimasti i segni ben conosciuti da cittadini e commercianti, che più volte se ne sono lamentati: graffiti, imbrattamenti e danni, con tanto di telecamere oscurate.
Il sindaco: "Ci sono cortei che rallegrano una città e cortei che la bloccano"
Due cortei estremamente diversi, nei messaggi come detto e anche nelle conseguenze. E ai quali il sindaco Augusto Airoldi ha dedicato un post su Facebook in cui, sostanzialmente, prende atto di quanto molti in città lamentano da anni. E che lancia un (amaro) messaggio a "chi ha la responsabilità dell'ordine pubblico".
"CI SONO CORTEI che rallegrano una città. Che invitano i cittadini ad uscire, a ritrovarsi assieme anche in un caldo pomeriggio estivo. Dai quali i nostri figli e nipoti possono vedere, per la prima volta, mestieri che non ci sono più. Che si concludono tra la soddisfazione generale.
CI SONO CORTEI che bloccano una città. Che al loro passaggio obbligano a rimanere rintanati in casa. Che sfregiano e danneggiano cose pubbliche e private. E quando si concludono lasciano sul terreno danni e macerie che i cittadini dovranno pagare. Se non possono essere evitati, un Sindaco e i suoi cittadini si aspettano che, chi ha la responsabilità dell'ordine pubblico, valuti attentamente i rischi e adotti le contromisure sufficienti ad evitare almeno i danneggiamenti".