Tradate

"La fognatura non ha intaccato le radici, gli alberi sono salvi, non c'è pericolo per la loro stabilità"

Il comitato ha controllato e vigilato gli scavi del corso, fugando i timori iniziali "ma se l’amministrazione vorrà  portare a termine comunque lo scellerato progetto della piazza,  abbattendo e sacrificando ( inspiegabilmente) tutte le piante che si assuma la responsabilità di farlo e abbia il coraggio di dirlo apertamente alla cittadinanza"

"La fognatura non ha intaccato le radici, gli alberi sono salvi, non c'è pericolo per la loro stabilità"
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"Fugati i timori iniziali, il tracciato per la fognatura di corso Bernacchi non  ha intaccato le radici degli alberi di piazza Mazzini". Lo dichiara il comitato, forte di quasi 4 mila firme, che in queste settimane ha vegliato sugli scavi documentando fotograficamente i diversi momenti. "Nessun allarme quindi per la stabilità degli alberi,  - sentenzia - ma se l'amministrazione vorrà comunque portare a termine il progetto, senza guardare in faccia a nessuno, dovrà avere il coraggio di dirlo apertamente alla cittadinanza, senza nascondersi dietro alla foglia di fico delle presunte radici che invadono la fognatura".

 

"La fognatura non ha intaccato le radici portanti, nessun allarme per la stabilità degli alberi della piazza"

"Nonostante i timori iniziali, gli scavi hanno dimostrato che il tracciato della fognatura di Corso
Bernacchi non era intaccata dalle radici degli alberi di piazza Mazzini" lo riferisce in una nota il comitato che ha
documentato fotograficamente tutti gli scavi effettuati sul corso.

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"L’esame accurato e fotografico degli scavi per il rinnovo della fognatura in Corso Bernacchi, ha mostrato che la vecchia fognatura non era per nulla intaccata dalle radici portanti degli alberi della piazza, una constatazione coerente col fatto che le piante distano molti metri dallo scavo. Nessun allarme quindi per la stabilità degli alberi di Piazza Mazzini: in sostanza, come chiaramente dimostrato da decine di immagini, solo alcune sottili radichette sono emerse dalle parti del tracciato della vecchia fognatura, oltre alla naturale inclusione (data l’età della vecchia conduttura) di terriccio locale".

 

"L'amministrazione è venuta meno agli accordi e non ci ha coinvolti"

Una rappresentanza del comitato in difesa degli alberi di piazza Mazzini durante la raccolta firme

L’amministrazione, il 23 luglio scorso,  ha incontrato il Comitato e ha dato incarico all'agronomo Zanzi di effettuare delle analisi sulle piante della piazza, "nonché di essere coinvolto prima e durante i lavori di rinnovamento della fogna su Corso Bernacchi, allo scopo di fornire un parere professionale che potesse consigliare la direzione lavori e minimizzare gli eventuali effetti negativi degli scavi sull’apparato radicale delle piante".

"Nonostante gli accordi, l’amministrazione ha dato il via ai lavori tenendo all’oscuro il Dott. Zanzi. Perché sindaco e assessori sono venuti meno agli accordi? Fermo restando che le tempistiche da rispettare fossero contingentate, perché non inviare quanto meno una comunicazione per conoscenza?"

 

 "Scavi lontani 7 metri dagli alberi, l'amministrazione non si può più trincerare dietro la responsabilità della salute pubblica"

Durante tutto l’arco dei lavori il comitato ha comunque vigilato e, per quanto fosse possibile, ha documentato fotograficamente tutti gli scavi effettuati su Corso Bernacchi. Dalle foto e dall’analisi visiva "è emerso chiaramente che gli scavi, effettuati a una distanza di non meno di sette metri dalle piante più vicine (la maggior parte distanti più di dieci metri), non hanno incontrato radici. Le poche visibili avevano un diametro di massimo un paio di centimetri.
Ma anche volendo concedere il beneficio del dubbio, veramente possiamo credere che un insieme fitto di radici, sottili e distanti almeno sette metri dal tronco, e di conseguenza per nulla fondamentali dal punto di vista strutturale per le piante, una volta tagliate per liberare le fognature e far posto alle nuove tubature possano compromettere la stabilità di alberi centenari?"

"In ultima analisi, se l’amministrazione avesse veramente a cuore le piante e non si trincerasse invece, come fa dall’inizio di questa vicenda, dietro alla propria responsabilità per la salute dei cittadini, di fronte a una situazione potenzialmente pericolosa si premurerebbe di fare degli approfondimenti, circoscrivendo l’interesse alle sole piante per le quali si è dovuto tagliare delle radici e facendo delle prove strumentali di carico. Prove che peraltro il dott. Zanzi si è ripromesso di fare, a titolo non oneroso".

 

"Nessun allarme stabilità, l'amministrazione si assuma la responsabilità del taglio"

Il comitato alla luce di quanto accertato commentata:

"Se l’amministrazione vorrà continuare su questa strada per portare a termine lo scellerato progetto della piazza, che si assuma la responsabilità di farlo senza nascondersi dietro alla foglia di fico delle presunte radici che invadevano la fognatura. Che abbiano il coraggio di dire apertamente alla cittadinanza la verità e cioè che è loro intenzione portare a termine il progetto, abbattendo e sacrificando (inspiegabilmente) tutte le piante della piazza, senza guardare in faccia a nessuno. A questo punto una domanda sorge spontanea, a chi giova tutto ciò?"

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