Ipotesi "patentino" per chi si vaccinerà contro il Covid, Sileri pensa a un obbligo
Perchè si possa tornare il più possibile alla normalità è necessario vaccinare un'alta percentuale della popolazione, ma quasi la metà non sarebbe convinta
Il Commissario straordinario Domenico Arcuri al lavoro per la redazione del Piano Vaccinale contro il coronavirus, diverse le ipotesi sul campo per immunizzare il maggior numero di persone già nel corso del 2021, e si torna a parlare di un "patentino" per chi si sottoporrà al vaccino.
Patentino per chi si vaccina contro il Covid?
L'ipotesi di un patentino torna a far capolino. Potrebbe essere una delle iniziative in grado di ampliare la platea di cittadini disposti a farsi vaccinare e a ridurre il più possibile quel 42% che secondo un recente sondaggio IPSOS non intende farsi vaccinare subito e quel 16% che, invece, di vaccino non vuol proprio sentirne parlare. Di una cosa simile si era già parlato in occasione dei primi brevetti sui test sierologici in grado di rilevare la presenza di anticorpi specifici contro il coronavirus, e lo avevano fatto anche i vertici di Regione Lombardia presentando i risultati delle ricerche condotte dal San Matteo di Pavia sul test DiaSorin.
Ieri (giovedì 19 novembre) il Commissario Straordinario Domenico Arcuri ha risposto a una domanda sull'argomento, spiegando che stiamo progettando una piattaforma informatica che consentirà di gestire la verifica della somministrazione per sapere come si chiamano le persone che hanno fatto il vaccino e dove lo hanno fatto, per seguire la tracciabilità dei beni sul territorio". Che da questa nasca un vero e proprio patentino è una soluzione che, ha aggiunto, "sarà possibile e sarà il ministero della Salute a stabilire le modalità".
Obiettivo 2021
Intanto, sembrano sfumare le possibilità di veder iniziare le somministrazioni prima del nuovo anno, anche se Arcuri si dice certo che entro il terzo trimestre del 2021 una "parte importante" della popolazione sarà vaccinata. La prima tranche, almeno per il vaccino di Pfizer, arriverà a gennaio con 3,4 milioni di dosi, quindi per 1,7 milioni di persone. Si dovrebbe partire dalle categorie più esposte al rischio contagio, medici, infermieri e personale sanitario, per poi passare agli anziani.
Obbligo sì, obbligo no
Esclusa l'obbligatorietà del vaccino. Una decisione che divide, anche nella stessa maggioranza di Governo. Da una parte infatti si teme un nuovo flop come quello dell'applicazione Immuni scaricata e utilizzata da troppo poche persone perchè potesse svolgere la propria funzione di tracciamento e prevenzione del contagio.
Per questo il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ha dichiarato che, secondo lui, "dovrebbe essere inserita un'obbligatorietà per fasce d’età".