Il missile era un arredo, il resto no: Del Bergiolo condannato a 15 anni per traffico d'armi
A ottobre l'archiviazione per il missile rinvenuto nel luglio 2019, ora la sentenza per le altre migliaia di armi dirette, secondo l'accusa, verso i teatri di guerra
Quindici anni di carcere per il gallaratese Fabio Del Bergiolo. E' la sentenza del Gup del Tribunale di Busto emessa ieri, lunedì 15 novembre, dal giudice Veronica Giacoia. Il 62enne gallaratese era stato al centro del processo, recentemente archiviato, per il missile terra-aria messo in vendita per circa 500mila euro.
Traffico d'armi a Gallarate, condanna a 15 anni
Accolta la richiesta del Pubblico Ministero a 24 anni di pena, 16 grazie allo sconto previsto dal rito abbreviato, per 15 capi d'imputazione sui 23 inizialmente imputati al gallaratese ex candidato nel 2001 per Forza Nuova al Senato.
Del Bergiolo era stato arrestato lo scorso ottobre, a chiusura di un'indagine della Digos di Varese su un florido traffico d'armi da guerra (mitragliatori, kalashnikov, uzi, granate, ecc...) verso Paesi "caldi" come Afghanistan e Iraq. Migliaia di armi, tutte sequestrate. All'epoca si trovava già ai domiciliari dopo l'arresto per il famigerato missile terra-aria trovato nel 2019 che oltre per il particolare ritrovamento aveva destato scalpore per un possibile legame con un presunto attentato all'allora Ministro dell'Interno Matteo Salvini.
Dopo il primo arresto i controlli si erano intensificati culminando lo scorso ottobre quando Del Bergiolo venne fermato al rientro dalla Svizzera con la madre nella cui borsetta c'era nascosta una pistola clandestina.
Per quanto riguarda il missile, il processo è stato archiviato a ottobre, confermando anche l'inesistenza di legami con fantomatici piani terroristici ai danni di Salvini. Ma il processo per traffico d'armi non si era fermato.
La difesa: "Collezionista, non trafficante"
Scontato il ricorso da parte della Difesa, che comunque verrà formalizzato dopo il deposito delle motivazioni della sentenza, che tiene conto della prescrizione per tre capi d'imputazione legati alla ricettazione e dell'assorbimento in altri di ulteriori 5 legati alla detenzione di armi. Del Bergiolo si è infatti sempre proclamato innocente, definendosi un collezionista ma non un trafficante, come ribadito anche dal suo legale. Tesi, questa, che sarà sostenuta anche nel prossimo Appello.