Funivia Mottarone: ex dipendente segnalò problemi già nel 2019 ma venne ignorato
Gandini nei mesi scorsi si è presentato spontaneamente agli inquirenti
La funivia aveva problemi già dal 2019 e un ex dipendente lo segnalò ai suoi responsabili.
Funivia Mottarone
Le indagini proseguono per stabilire cause e responsabilità della tragedia del Mottarone che, il 23 maggio scorso, costò la vita a 14 persone. E nel frattempo è emerso un nuovo testimone nell’inchiesta. Si tratta di un ex dipendente della funivia, Stefano Carlo Gandini, che nei mesi scorsi si è presentato spontaneamente agli inquirenti riferendo di alcuni malfunzionamenti dell’impianto già rilevati in passato.
E nella sua segnalazione alla magistratura, l’uomo ha consegnato agli inquirenti anche il file audio di una conversazione avvenuta con Tadini nel 2019. Uno stralcio della riproduzione del file su cd è stata depositata quindi dalla pm Olimpia Bossi in tribunale. Nella conversazione registrata si sentono Gandini parlare di “perdite di olio” e di altri problemi tecnici e Tadini che cerca di tranquillizzarlo, sostenendo che l’impianto è sicuro. Le segnalazioni sarebbero state depositate più volte da Gandini ai suoi responsabili e alla fine, sentendosi ignorato, l’uomo si sarebbe licenziato.
Le operazioni di rimozione della cabina
Intanto prenderanno il via l'11 ottobre le operazioni di rimozione della cabina della funivia Stresa-Mottarone precipitata. Le lamiere saranno rimosse con un elicottero dei vigili del fuoco.
La data dell'intervento è stata decisa in tribunale a Verbania, nel corso di una riunione con i consulenti delle parti in causa. Per sollevare la cabina saranno tagliati 80-100 alberi onde consentire all'elicottero di operare in sicurezza.