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Covid Hotel, Ats replica a Federalberghi: "Nessuna disorganizzazione". Intanto quattro persone su 122 posti

"Non mandiamo lì le persone in vacanza: dobbiamo verificare la correttezza di tutta la documentazione, per la sicurezza dei pazienti e dei lavoratori"

Covid Hotel, Ats replica a Federalberghi: "Nessuna disorganizzazione". Intanto quattro persone su 122 posti
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Dopo il duro attacco di ieri sera, giovedì 26 novembre, da parte di Federalberghi e le numerose polemiche dei giorni scorsi, Ats Insubria ha deciso di rispondere e fare chiarezza sui Covid Hotel, annunciando intanto l'apertura del terzo e la "sostituzione" del secondo.

Covid Hotel: via Porro Pirelli, dentro Sacro Monte

Dopo giorni di attacchi e polemiche, Ats Insubria replica sul tema dei Covid Hotel, dando inoltre la conferma alla notizia dell'apertura del terzo nel suo territorio (primo e finora unico in provincia di Como) al Just Hotel di Lomazzo. Al momento intanto sono 4 i cittadini positivi, asintomatici o paucisintomatici, accolti finora dalla sola struttura di Gallarate, su richiesta dei sindaci sentiti i medici di base, come previsto dai protocolli.

Centoventidue i posti a disposizione, con un "cambio" rispetto quanto annunciato la scorsa settimana: oltre al Jet Hotel di Gallarate e al Just Hotel di Lomazzo, a disposizione di Ats c'è l'Hotel Sacro Monte di Varese e non Villa Porro Pirelli di Induno Olona. E proprio su questa struttura nei giorni scorsi non erano mancate le polemiche:

"Villa Porro Pirelli è stata affrettatamente accreditata come una delle strutture, è vero - hanno spiegato da Ats - Eravamo arrivati a verificare la correttezza di tutta la documentazione e a inviare la convenzione della firma. Poi, il Consiglio d'Amministrazione della struttura ha deciso di modificarne il testo, inserimento il riconoscimento da parte di Ats del 'vuoto per pieno' per tutti e 30 le camere. Questo ha portato a selezionare un'altra struttura perchè quella modifica avrebbe rappresentato il rischio di un danno erariale".

Il "caso" del BnB comasco

Sempre nei giorni scorsi era balzato alle cronache anche il caso di un Bed&Breakfast di Como che, resosi disponibile a una conversione in Covid Hotel, lamentava di non aver ricevuto alcuna risposta da Ats. "Non abbiamo risposto perchè non abbiamo ricevuto la candidatura - hanno spiegato - La struttura ha sbagliato indirizzo mail. Abbiamo ricevuto la disponibilità solo dopo la nostra telefonata fatta a seguito delle pesanti dichiarazioni sui giornali, che abbiamo chiesto di rettificare".

"Nessuna confusione e mancata programmazione"

Rispedite al mittente anche le accuse di gestione confusionaria dell'iniziativa lanciata da Federalberghi alla luce del bassissimo numero di persone accolte a Gallarate rispetto le dichiarazioni su emergenza e necessità di posti:

"Abbiamo svolto semplicemente quanto determinato dalla delibera regionale, che chiedeva di organizzarsi per trovare oltre alle strutture con le Asst per le dimissioni ospedaliere, strutture per accogliere chi presenta pochi o nessun sintomo ma non può trascorrere la quarantena a casa. Il fatto che ci siano state tante candidature, scaglionate nel tempo, non significa che vadano tutte a buon fine. Abbiamo creato una commissione ad hoc per i sopralluoghi e il controllo. Stiamo parlando di una pandemia, non si mandano lì le persone in vacanza: ci devono essere documenti in regola e aggiornati sulla prevenzione rischi, protocolli per la distribuzione di pasti, per la sanificazione, ecc... tutto indicato nella manifestazione di interesse. La burocrazia che qualcuno ha lamentato è semplicemente un iter che dobbiamo fare per mettere in sicurezza i pazienti e gli albergatori che li ospitano".

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