Droga

Controlli antispaccio nei boschi del Saronnese: trovate armi e rifiuti, spacciatori in fuga

Ogni postazione sarebbe in grado di fruttare ai pusher almeno 5mila euro al giorno

Controlli antispaccio nei boschi del Saronnese: trovate armi e rifiuti, spacciatori in fuga
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Sono stati intensificati i controlli antispaccio nei boschi del territorio saronnese da parte dei carabinieri della Compagnia cittadina.

Controlli antispaccio nei boschi coi carabinieri di Saronno

Prosegue senza sosta, da parte dei carabinieri, l’attività di contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, particolarmente diffuso nelle aree rurali e boschive di diversi comuni nella competenza territoriale della Compagnia Carabinieri di Saronno. Già da qualche mese erano stati intensificati i controlli nei confronti di soggetti assuntori, scaturiti in numerose sanzioni e segnalazioni alle autorità competenti, nonché altrettante numerose sanzioni per la violazione delle misure di contenimento dell’infezione da covid-19 nei confronti di acquirenti giunti a procurarsi sostanze stupefacenti anche da comuni fuori regione.

Contrasto a domanda e offerta

Oltre le misure volte a colpire “la domanda” sono stati avviati servizi di perlustrazione delle zone boschive interessate dal fenomeno che si stima possa fruttare un guadagno illecito che si aggira a circa cinquemila euro al giorno per ogni punto di spaccio. Dalla Compagnia di Saronno, ciclicamente vengono inviate squadre di supporto alle Stazioni Carabinieri nei cui territori è particolarmente radicato il fenomeno dello spaccio in modo da poter implementare i servizi di controllo senza venir meno alle quotidiane incombenze e servizi al cittadino.

Difficile per i militari avvicinarsi senza destare sospetto essendo luoghi frequentati quasi esclusivamente da spacciatori ed acquirenti previo contatto telefonico. I controlli già svolti all’interno dei boschi, sebbene ad ora non abbiano portato alla cattura degli spacciatori, protetti da una posizione di favore e da alcuni “pali”, tra cui acquirenti stessi, che li avvisano tempestivamente di avvicinamenti sospetti, hanno comunque consentito di recuperare elementi utili a risalire al rintraccio degli utilizzatori dei bivacchi rinvenuti, nonché bilancini di precisione, coltelli e machete appunti e documenti oltre i numerosi cumuli di rifiuti che in alcuni casi erano delle vere e proprie discariche all’interno delle aree verdi. Gli sforzi in questa direzione,  da parte dei carabinieri, volti a colpire tanto la domanda quanto l’offerta di sostanze stupefacenti, proseguiranno e verranno ulteriormente intensificati nella speranza di riuscire a ridurre drasticamente il fenomeno e restituire alla fruizione da parte dei cittadini di tutte le aree verdi del territorio.

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