Caos scuole a Venegono, parlano le insegnanti
Le insegnanti rigettano le pesanti accuse lanciate giovedì sera dal dirigente scolastico Santo d'Angelo. In una lettera, la loro verità
A quasi una settimana dall'esplosione del "caso" delle scuole di Venegono Superiore e Inferiore, con la notizia del trasferimento di 12 insegnanti di ruolo, la tensione non si placa. Nuova benzina sul fuoco giovedì sera, quando nella manifestazione organizzata dai genitori fuori dal plesso di Venegono Inferiore il dirigente Santo d'Angelo ha cercato di ridimensionare il peso dei trasferimenti e tentato di smarcarsi dalle accuse di essere la causa delle partenze: lui, questa la sintesi del suo intervento, avrebbe eliminato i privilegi di cui godevano alcuni insegnanti, come pause caffè eccessivamente lunghe, e per questo parte dei 12 avrebbero deciso di andarsene.
Ora, con una lettera, i docenti ribattono e raccontano una realtà ben diversa e decisamente vicina a quella sostenuta dai genitori contro D'Angelo. Riportiamo la loro lettera.
Caos scuole a Venegono, la lettera degli insegnanti
Molti insegnanti sono indignati per le parole del Dirigente Santo D’Angelo che, in diversi articoli e durante la manifestazione pubblica tenutasi a Venegono Inferiore in data 10.06.2021, in presenza di un centinaio di famiglie, dei Sindaci dei due paesi e di alcuni Assessori, ha chiamato in causa tutto il personale dell'Istituto Comprensivo “G. Marconi” di Venegono Superiore.
Gli insegnanti rimandano al mittente tutte le accuse e le insinuazioni del Dirigente.
Cominciamo dai trasferimenti: ci sono sempre stati, per motivi personali e non solo, ma ovviamente non così tanti: sono 7 per la Scuola Primaria e 5 della Scuola Secondaria di Primo Grado. In tutto se ne vanno 12 insegnanti e questo dato è verificabile sul sito dell'Ufficio Scolastico Provinciale. Dobbiamo specificare e spiegare che possono chiedere il trasferimento solo gli insegnanti che hanno un contratto a tempo indeterminato, che sono 70, quindi meno della metà dei 146 dichiarati dal Dirigente. Inoltre, generalmente si liberavano posti in occasione del pensionamento di colleghe/i e gli stessi venivano prontamente sostituiti perché la nostra Scuola è sempre stata considerata un luogo di lavoro ambito. Quest’anno nessuno ha chiesto il trasferimento sul comprensivo di Venegono e non sappiamo quale sarà la situazione dell’organico a settembre.
E' inverosimile che insegnanti, cresciuti e formati in questo istituto e che hanno lavorato duramente per costruirlo, chiedano il trasferimento per la “lunghezza di una pausa caffè”: così il Dirigente minimizza e banalizza le reali motivazioni che li hanno spinti ad andarsene. Altra questione importante: durante l’incontro pubblico il Dirigente ha parlato nel dettaglio dei richiami disciplinari attuati nei confronti di due colleghe accusandone una di aver “mandato a quel paese” il medico del lavoro a fronte di una risposta negativa alla richiesta di smart working ed affermando addirittura che la sua domanda di trasferimento sia da ritenersi “una fortuna e non una perdita”: racconto non corrispondente al vero e commento fuori luogo. In ogni caso sarebbe più opportuno e professionale (anche per questioni di privacy) che le vicende che riguardano fatti personali e lavorativi dei colleghi venissero discussi in altra sede.
Potremmo invece parlare dei 29 richiami intimati dal Dirigente con appuntamenti ad personam e non attuati perché in quell’occasione i rappresentanti di 4 sigle sindacali sono intervenuti delegittimando il suo intervento. Ma preferiamo non addentrarci nelle singole situazioni perché non è nostro il compito di vigilare sul corretto funzionamento, sulla legalità, sulla sicurezza e sulla gestione della privacy di un’istituzione come quella scolastica. Ci penserà, ci auguriamo, chi ne ha le competenze e l’incarico.
Parlando invece di cambiamenti, in due anni ce ne sono stati e non ne discutiamo la legittimità. La scuola ha sempre arricchito la sua offerta formativa con diversi progetti e le famiglie ne sono a conoscenza perché sono sempre state coinvolte e le hanno supportate costantemente. Quindi è chiaro che non ci spaventano i cambiamenti e le novità perché, nel nostro lavoro, aggiornamento e formazione continua ci permettono di crescere nel tempo e trovare sempre nuovi stimoli con proficua ed efficace ricaduta sulla didattica. Ma questi cambiamenti di cui parla il Dirigente non sono sempre stati comunicati e condivisi nelle opportune modalità e sedi e, alle perplessità espresse in merito ad alcune decisioni e alle relative richieste di chiarimenti, purtroppo è spesso seguita un'aspra presa di posizione da parte del Dirigente che talvolta ha accolto come attacco personale gli interventi di confronto, pratica abituale in un ambiente come quello della scuola che vorrebbe anche insegnare buone abitudini e atteggiamenti.
Per quanto riguarda lo spostamento dell'organico ci si dovrebbe attenere alle indicazioni del Miur che raccomandano in primis il principio di “continuità” didattica: purtroppo invece alcuni insegnanti sono stati spostati, a nostro giudizio, non per reali necessità dell'Istituto ma perché il Dirigente ha accolto le lamentele di singole famiglie in difficoltà, senza però confrontarsi prima con i diretti interessati e soprattutto senza pensare all’impatto che queste decisioni potessero avere sui nostri alunni. Non sono state ascoltate neppure le richieste accorate da parte dei genitori affinché si mantenessero gli insegnanti al loro posto per
garantire un punto di riferimento per gli alunni in un periodo di grande disorientamento come è questo.
In merito alle presunte “irregolarità” e “comportamenti poco corretti ed estremamente radicati da diventare abitudini” riteniamo che queste siano insinuazioni che vadano a ledere anche l'immagine e l'operato di chi lo ha preceduto: se ci fossero state le condizioni di illecito descritte, certamente i Dirigenti con diversi anni di esperienza che si sono succeduti prima di lui, sarebbero intervenuti per ripristinare il regolare funzionamento della scuola e del servizio che essa deve offrire alle famiglie.
Il Dott. D'Angelo ripete continuamente che lui è disponibile al confronto e ai chiarimenti ma la realtà è che molte delle nostre richieste, e-mail e necessità non hanno sempre trovato riscontro e, anzi, in alcune occasioni, il Dirigente ha aggredito verbalmente chi si è permesso di avanzare dubbi o perplessità riguardo a situazioni e dinamiche interne alla scuola.
Chiudiamo sottolineando che gli insegnanti si ritengono “soggetti pensanti”: il Dirigente non abbia timore di avere di fronte persone “aizzate” da qualcuno perché così non è. Ciò evidenzia ancora una volta la bassa considerazione e stima che dimostra avere nei confronti del corpo docente.
Le Insegnanti firmatarie “un gruppo di insegnanti della nuova e vecchia guardia”
Balzarotti Giuseppina
Baraldo Giovanna
Bollati Vanessa
Cremona Giovanna
Croci Sara
De Bortoli Paola
Discacciati Cristina
Donativo Tania
Gasparini Marisa
Giarola Sonia
Granato Filippa
Grecò Monica
Ianni Annachiara
Kwasnikova Jana
Marchesi Emanuela
Lepori Paola
Pudda Andreana
Tenti Elena
Vacchi Viviana
Ziglioli Paola
Zorzan Paola