Caos mascherine: poche e senza criteri per la distribuzione
Una mascherina ogni tre lombardi, cento in ogni farmacia. Astuti: "Ancora non si sa nulla sui criteri per la distribuzione. Basta fare confusione su confusione"
Caos mascherine, non solo sono meno di un terzo del necessario ma la Regione non ha nemmeno dato indicazioni su come decidere chi ne avrà diritto.
Caos mascherine
Le mascherine continuano a rappresentare un caso politico nel periodo dell'emergenza coronavirus. Se l'obbligo di indossarle, stabilito nell'ordinanza a sorpresa di sabato sera firmata dal Presidente Attilio Fontana, già aveva creato non pochi problemi e qualche perplessità sul via libera all'utilizzo di sciarpe e foulard in alternativa dando l'impressione errata e pericolosa di parificarli per sicurezza alle mascherine (vista anche l'affermazione di Gallera pochi giorni fa sulla non necessità di tenere la distanza quando si ha una mascherina addosso), l'annuncio sull'arrivo delle mascherine ai cittadini non ha avuto esiti diversi.
Dalla Regione una mascherina ogni tre lombardi
Nel corso dei prossimi giorni, la Protezione Civile consegnerà infatti l'equivalente di una mascherina ogni tre lombardi: vero che vanno usate solo quando si esce, e che lo si deve fare solo per necessità, ma c'è il rischio che questo si traduca in un "passaggio" delle mascherine tra chi vive nella stessa casa. Ma non è l'unico punto "problematico" come fa notare il consigliere PD Samuele Astuti:
"La Giunta dopo aver stabilito l’obbligo di indossarle per chi esce di casa, ieri ha annunciato che verranno date 3 milioni di mascherine ai Comuni per i cittadini. E ha detto che altre 300mila sarebbero state disponibili oggi gratis nelle farmacie - ricorda Astuti - Questa mattina fuori da queste c’erano già le code, mentre pare che non arriveranno che nel fine settimana, come ha reso noto Federfarma. Intanto le mascherine continuano a scarseggiare nelle case di riposo dove ci sono le persone più vulnerabili, mentre Fontana suggerisce di usare anche i foulard, che, al contrario, potrebbero rappresentare un ulteriore rischio di trasmissione del contagio".
100 mascherine a farmacia: a chi andranno?
Ma il caos principale non è sui numeri ma sull'organizzazione praticamente assente della distribuzione: trecentomila mascherine andranno alle farmacie, che in Regione sono 3mila. Quindi, cento mascherine per ogni "croce verde" lombarda.
"Per di più la Regione non ha ancora stabilito i criteri per la distribuzione - fa notare il consigliere Dem - i farmacisti non possono chiedere la dichiarazione dei redditi e i medici di famiglia impazzirebbero se dovesse toccare a loro determinare a quali dei loro assistiti dare questi presidi. Si potrebbe pensare innanzitutto agli over 65, ai cittadini con comorbilità e disabilità, con invalidità superiore ai due terzi, ad esempio".
"Ordinanza imprecisa, mascherine insufficienti"
"Insomma- sintetizza Astuti,-da un lato l’ordinanza regionale che impone di coprirsi il viso è imprecisa perché, se non bastassero le indicazioni dell’Oms, anche lo stesso autorevole New England Journal of Medicine, in un editoriale del 2 aprile, parla di mascherine chirurgiche e non dice certo che va bene ‘in subordine qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca’ come prevede invece l’ordinanza regionale. Dall’altro, le mascherine che la Regione annuncia sono in quantità insufficiente. Basta fare due elementari raffronti: 3 milioni di mascherine per 10 milioni di abitanti e 300mila mascherine per 3mila farmacie. Oltretutto, a obbligo già stabilito, ovvero il contrario di quanto fa la Toscana, che prima distribuisce e poi mette l’obbligo".
"Basta annunci"
Tutti errori frutto della fretta? Fatto sta che le imprecisioni ci sono e, in questo periodo, sono pericolose.
"Basta aggiungere confusione a confusione- conclude Astuti- la Regione la smetta con gli annunci, se non ha le idee chiare e il materiale pronto. E poi diciamo anche chiaramente che questo è ciò che arriva in gran quantità dalla Protezione Civile alla Lombardia: 6,5 milioni di mascherine chirurgiche; 3 milioni di mascherine ffp2; 44mila mascherine ffp3 per un totale di oltre 9,5 milioni di mascherine. Si riconosca quanto viene fatto da Roma e si lavori in unità e collaborazione. Non si può, infine , non ringraziare i sindaci che ancora una volta, pur senza aver ricevuto chiare indicazioni , si stanno organizzando con grande fatica sui territori per contribuire alla distribuzione delle mascherine".