L'addio

Il ricordo di Mamadou Niang al Parco dei Platani: "Era un raggio di sole"

L'abbraccio di amici e professori alla famiglia del 15enne deceduto a Castellanza. "Sei andato via nel momento più bello della tua giovinezza, avevi ancora tanto tempo per imparare, fare, sognare"

Il ricordo di Mamadou Niang al Parco dei Platani: "Era un raggio di sole"
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Comma cerimonia di commemorazione questa mattina, martedì 26 ottobre, al Parco dei Platani per ricordare Mamadou Niang, il 15enne deceduto due settimane fa annegato nella vasca di depurazione di una tintoria di Castellanza.

Studenti e professori al Parco dei Platani per Mamadou

Tanto forti da essere quasi respirabili, tangibili. Tanta incredulità e tantissimo dolore questa mattina a Castellanza, al Parco dei Platani dove compagni di classe e professori hanno voluto ricordare e salutare Mamadou Niang, il 15enne che due settimane fa ha trovato la morte nel tentativo di recuperare un pallone da calcio caduto nella vasca di depurazione della Ecosis a Castellanza.

Mamadou aveva fatto il suo ingresso alla scuola Media Leonardo Da Vinci un paio d'anni fa, a gennaio.

"Era un raggio di sole - lo hanno ricordato i docenti - quel suo sorriso riusciva a illuminare una stanza. Ricordo quando è arrivato. All’inizio sembrava arrabbiato, poi ha trovato una classe pronta ad accoglierlo, nel giro nemmeno di un mese chiacchierava con i suoi compagni".

Un ragazzo vivace, che in quanto tale ogni tanto andava ripreso come lo ha ricordato la professoressa Fazio: "Me lo imponeva il mio ruolo ma dentro di me ero contenta per la strada che aveva fatto. Ha lasciato tanto, nei suoi compagni e in  tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo".

"Dopo qualche mese che era arrivato era diventato un fiume in piena, era stato bravissimo - lo ricorda invece Ritrovato - E' difficile trovare le parole giuste. Non riesco ancora a credere a quello che è successo, ho pensato molto a quando sei arrivato a gennaio. La tua voglia di apprendere ha prevalso sulla fatica. Sei andato via nel momento più bello della tua giovinezza, avevi ancora tanto tempo per imparare, fare, sognare".

Il dolore dei compagni di classe

Fortissimo il dolore dei compagni di classe. "Manca la tua presenza in classe, la tua energia, spero solo che questi due anni insieme tu ti sia sentito accolto", ha aggiunto una studentessa, seguita dagli altri compagni di classe che l'indomani della tragedia hanno voluto lasciare dei fiori fuori da quel depuratore dove il 15enne era caduto e che non gli ha lasciato scampo:

"Ricordo ogni giorno l’entrata a scuola, non riesco ancora realizzare quello che è successo - ha invece raccontato un altro amico - avevo un rapporto speciale con lui, quando avevo bisogno lui c’era sempre. All’inizio, appena era arrivato, comunicavamo a gesti ma ci siamo sempre capiti e lì ho capito che il nostro rapporto sarebbe stato speciale".

Presente alla cerimonia anche la famiglia,  abbracciata dall'affetto di amici e professori, che con loro ha salutato Mamadou col lancio dei palloncini, libratisi in aria insieme a lui.

Una raccolta fondi per sostenere la famiglia

In questi giorni i genitori con l'appoggia della scuola si stanno muovendo per cercare di dare un sostegno concreto alla famiglia. A farsi promotrice è stata una rappresentante di classe Laura Bellin che ha chiesto aiuto al preside e alla vicepreside riuscendo così a coinvolgere in questo progetto anche i rappresentanti delle altre classi. Tramite la scuola ci siamo messi in contatto con un'associazione di Gallarate, "La Giustizia degli ultimi", che si occupa di offrire sostegno e assistenza alle persone in difficoltà. "Ci siamo rivolti a lavoro per fare qualcosa di concreto per la famiglia di Mamadou, questa scuola è davvero una comunità e attraverso anche questa associazione daremo vita a una raccolta fondi", ha detto.

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