Taroni, l'accusa chiede la conferma dei 30 anni. La difesa: "E' come la Franzoni, va assolta"

Prosegue il processo d'Appello bis a carico di Laura Taroni, l'ex infermiera dell'Ospedale di Saronno condannata in primo grado a 30 per gli omicidi del marito Massimo Guerra e della madre Maria Rita Clerici. L'accusa chiede di confermare quella sentenza, la difesa l'assoluzione.

Taroni, l'accusa chiede di confermare la condanna in Primo Grado

Nessuna novità sostanziale né stravolgimento nell’impianto accusatorio: il sostituto pg di Milano Nunzia Ciaravolo, lunedì mattina, ha infatti chiesto la conferma della condanna a trent’anni di carcere per Laura Taroni, l’ex infermiera del pronto soccorso dell’ospedale di Saronno accusata di aver ucciso il marito e la madre tra giugno 2013 e gennaio 2014.

Anche alla luce della perizia psichiatrica redatta dal perito Franco Freilone che ha stabilito la piena capacità di intendere e volere della donna, l'accusa ritiene che in Taroni i fosse "una lucida volontà di uccidere" con un "uso disinvolto e sprezzante di farmaci per mettere a posto le persone".

La difesa: "Come la Franzoni: va assolta"

Di avviso opposto invece la difesa rappresentata dagli avvocati Cataldo Intrieri e Monica Alberti, secondo i quali Taroni andrebbe assolta dall'accusa dei due omicidi o, eventualmente, questa andrebbe derubricata da omicidio volontario a preterintenzionale. I due legalihanno portato ad esempio il noto caso di Annamaria Franzoni: secondo loro, come Franconi Taroni avrebbe agito a causa dello stesso disturbo diagnosticato per la donna di Cogne sempre da Freilone, isteria, che le aveva provocato uno stato dissociativo tale da farle dimenticare subito dopo l'azione commessa. "Riteniamo che se la patologia è la stessa, ed è stata siglata dalla stessa équipe, debba esser riconosciuta anche a Taroni".

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