Bagarre in Consiglio, le minoranze lasciano l'aula
In aula cartelli con scritto "Ora basta": "Non ci fermiamo, continueremo a protestare finchè non verranno forniti i dati disaggregati e si inizi a lavorare sulla riforma della Sanità"
Bagarre in Consiglio Regionale non solo per la sospensione del consigliere di +Europa Michele Usuelli che ha protestato chiedendo letteralmente in ginocchio trasparenza sui dati dell'epidemia. Nel pomeriggio il gruppo del Pd, del Movimento 5 Stelle, Azione e Civici hanno abbandonato l'aula dopo la quinta espulsione da parte del presidente Alessandro Fermi. Di seguito il comunicato dei dem.
Bagarre in Consiglio, le minoranze escono
Il gruppo regionale del Partito Democratico ha abbandonato questo pomeriggio l’aula insieme alle altre forze di opposizione dopo che alcuni consiglieri, tra cui il dem Pietro Bussolati, erano stati espulsi dal presidente Fermi. La protesta di PD, 5Stelle, Azione e Civici era iniziata questa mattina durante la relazione del presidente Fontana, chiamato in Consiglio dalle minoranze dopo le imbarazzanti vicende legate alla rettifica dei dati e al conseguente passaggio della Lombardia in zona arancione. Dopo che Fontana ha negato ancora una volta qualsiasi errore da parte della Regione, i consiglieri dell’opposizione hanno iniziato una bagarre in aula, chiedendo con forza alla Regione di fornire i dati disaggregati e di procedere alla revisione della legge quadro sulla sanità regionale, la cui sperimentazione è scaduta a fine anno.
"Non ci fermiamo, continueremo a protestare"
Non finisce qui, non finirà oggi assicurano dal Pd. "Quanto è successo oggi- dichiara il consigliere del Pd Samuele Astuti -segna un punto di svolta: o Fontana dà piena trasparenza sui dati della pandemia e fa partire la riforma della sanità regionale o noi continueremo a protestare, soprattutto in commissione sanità, perché le priorità devono essere queste".
"Avevamo chiesto - conclude Astuti - al presidente Fontana di venire in aula a dare risposte sul grande pasticcio dei dati che è costato ai lombardi una settimana in zona rossa. Così non è stato, è venuto a ribadire le menzogne che aveva già detto nei giorni scorsi e si è rifiutato di fornirci ciò che chiediamo da mesi, ovvero i dati disaggregati che ci dicano come stanno le cose in Lombardia e rendano trasparente la situazione. Invece delle risposte è arrivata l’espulsione di alcuni colleghi, è evidente che non c’erano le condizioni per continuare i lavori".