Didattica a distanza obbligatoria, Sala: "Non ha senso, assolutamente contrari"

Il sindaco di Milano Beppe Sala ai microfoni di Rtl 102.5 ci ripensa sulla didattica a distanza obbligatoria inserita ieri nell'ultima ordinanza firmata da Attilio Fontana. E non sarebbe l'unico.

Didattica a distanza obbligatoria: "Ci è scappata"

Dopo l'intesa trovata lunedì sulla richiesta di un coprifuoco la linea dura contro l'emergenza Covid sembrava vedere tutti d'accordo, sindaci e Regione. L'indomani delle due ordinanze che hanno marcato la stretta lombarda contro l'epidemia però qualcosa potrebbe già cambiare. O almeno, è quanto chiedono i sindaci che alle 13 incontreranno in videoconferenza il Presidente Attilio Fontana con una sola richiesta: un passo indietro sull'obbligo per le superiori di svolgere le proprie attività (ad eccezione dei laboratori) con la sola Didattica a Distanza. A farlo sapere è il sindaco di Milano Beppe Sala, intervenuto questa mattina ai microfoni di Rtl 102.5: "Quest'ordinanza è uscita in fretta, noi sindaci l'abbiamo vista ma eravamo concentrati sul coprifuoco. La Didattica a Distanza obbligatoria ci è scappata".

"Non ha senso, ci stiamo opponendo tutti"

Quello di Sala sarebbe non un parere personale ma condiviso "da tutti i sindaci", destra e sinistra: "Ci stiamo opponendo tutti e alle 13 incontreremo Fontana in video. Non ha senso, si deve alternare la Didattica a Distanza con quella in presenza in tutti gli ordini di grado. Siamo totalmente contrari alla sola Didattica a Distanza per le superiori e ci opporremo fino alla fine". Tra l'altro, la discussione era rimasta aperta fino all'ultimo, come dimostrano le bozze dell'ordinanza circolate ieri pomeriggio dove si leggeva di un obbligo alla Didattica Digitale Integrata e non della Didattica a Distanza, come poi invece deciso. "Abbiamo aperta riaperto - ha concluso Sala - Non si può richiudere. Vogliamo rivedere la questione e ci opporremo, così non va bene".

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