Centro per l'Autismo, dal Fondo Interreg 700mila euro per Asst Valle Olona e Fondazione Bellora
Un importante finanziamento che permetterà di dare vita al Centro per l'Autismo all'ex Bonomelli
Un finanziamento di 700mila euro andrà a migliorare la qualità di vita di chi soffre di autismo. Lo ha ottenuto la Fondazione Bellora di Gallarate, insieme ad ASST Valle Olona e IESCUM (Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento Umano), tramite il programma Interreg Italia-Svizzera.
Un progetto dedicato a chi soffre d'autismo
Grazie a queste risorse, la Fondazione potrà così potenziare le sue attività volte a sostenere l’effettiva inclusione sociale delle persone affette da disturbo dello spettro autistico e il miglioramento della loro qualità di vita.
Il Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg (che valorizza le sinergie e rafforza i sistemi di competenze) ha ricevuto 22 proposte: 6 sono state finanziate, la Fondazione Bellora (capofila del progetto) e ASST Valle Olona (insieme agli altri partner) si sono classificate al terzo posto.
Pubblico e privato insieme per il Centro per l'Autismo
Il progetto prevede la creazione di un Centro per l'Autismo, dedicato a questa particolare categoria di persone.
"Il risultato raggiunto è frutto di uno straordinario lavoro di squadra e di una non comune capacità progettuale, che parte dalla conoscenza dei problemi degli utenti e delle loro famiglie - spiega Enrico Colombo, Presidente della Fondazione Bellora - Con la creazione del Centro per l’autismo sarà possibile dare risposte efficaci e globali ai bisogni del territorio, grazie alla collaborazione tra Ente pubblico e Privato sociale, con il prezioso supporto del mondo delle associazioni, della scuola e di virtuose imprese private".
Tematica sociale e sanitaria
Soddisfatto anche il Direttore Sociosanitario dell'ASST Valle Olona Marino Dell'Acqua, che si congratula oltre che con la Fondazione Bellora con la responsabile della Neuropsichiatria Infantile dell'Ospedale di Gallarate Mariarosa Ferrario "per l’impegno che hanno profuso per dar vita a questo ambizioso progetto. Sin dal mio insediamento in Azienda, nel febbraio del 2019, confrontandomi con il Direttore generale della Fondazione Bellora, la dottoressa Vanna Barca, unitamente alla dottoressa Ferrario, ho percepito la bontà dell’iniziativa che affronta una problematica ad ampio risvolto sia sanitario che sociosanitario ma soprattutto sociale cercando di trovare soluzioni innovative attivando tutte le risorse possibili sia esse pubbliche che private. Ritengo che tali progetti servano a far comprendere la bontà del nostro Servizio Sanitario Regionale che, come sempre, è d’esempio per la risposta che riesce a dare anche in situazioni di grande difficoltà e complessità".
Il Centro all'ex Bonomelli
Il nuovo finanziamento andrà così a incrementare una progettualità già in corso. Il progetto TerraLUNA era infatti stato finanziato da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia (bando “Emblematici maggiori 2019 per la provincia di Varese”) con un’assegnazione di un milione e mezzo di euro. Ora si sta procedendo alla ristrutturazione dello stabile ex Bonomelli, acquisito dalla Fondazione Bellora con l’obiettivo di destinarlo alla creazione di un Centro per l’autismo.
"Sarà un’unità di offerta integrata e completa di supporti socio-sanitari-sociali a sostegno delle persone affette da autismo in tutte le fasi di vita, con particolare affondo sui processi di diagnosi precoce e di presa in carico del sistema utente-famiglia – afferma il Direttore generale della Fondazione, Vanna Barca -. TerraLUNA ha ricevuto inoltre un contributo di 20mila euro della Fondazione UBI Banca per Varese onlus, per l’avvio di un percorso formativo per Tecnici del comportamento. Con il progetto Autismo, un modello transfrontaliero di cura e inclusione, si vuole ora rispondere alla complessità della presa in carico in una realtà territoriale transfrontaliera che non si discosta sostanzialmente dal panorama europeo e in cui il sistema di risorse dei Servizi sanitari pubblici non riesce a far fronte all’aumento del fabbisogno, essendo investito da un importante incremento di domanda relativa a interventi in ambito evolutivo".
Gli obbiettivi del progetto
Il progetto propone una sperimentazione di un approccio ABA integrato, pubblico-privato, tenendo conto di tutti gli aspetti dello sviluppo e lavorando su tutti gli ambienti di vita del bambino. Intende offrire un approccio sostenibile per le famiglie e il sistema di cura, con l’obiettivo di migliorare l'offerta di servizi nel territorio.
In particolare il progetto si concentra sul miglioramento dell’offerta di servizi socio-sanitari-educativi rivolti ai bambini autistici e alle loro famiglie favorendo:
- L'adeguata e tempestiva presa in carico già dalle fasi di esordio del disturbo all’interno di percorsi, trattamenti e reti codificati che orientino e supportino il soggetto e i caregivers alle misure più idonee.
- L'erogazione di un’offerta terapeutica articolata in grado di rispondere ai bisogni molteplici e complessi potenziando realmente il lavoro di rete e il rafforzamento del supporto strutturato e multi-componenziale al sistema famiglia.
- L’applicazione di un approccio metodologico al trattamento che vede integrate la tecnica ABA ad altri interventi diretti a facilitare la comunicazione e la relazione e tiene in considerazione tutti gli ambienti di vita del bambino. In questo modello gli interventi e i supporti si ridefiniscono coerentemente e progressivamente secondo stratificazione e tipologia del bisogno orientandosi altresì al tema delle Long Term Care (LTC), ovvero l’assistenza a lungo termine.
Sono partner del progetto IESCUM (Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento Umano), Azienda Socio Sanitaria Territoriale della Valle Olona, UONPIA (Unità Operativa di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza-Presidio Gallarate), SUPSI (Scuola Universitaria della Svizzera Italiana-Dipartimento Formazione e Apprendimento DFA),Cantone Ticino-Sezione della pedagogia speciale e Sezione Scuole Comunali,Fondazione ARES (Autismo Risorse e Sviluppo), ente di
pubblica utilità senza scopo di lucro, riconosciuto e sostenuto dalle istituzioni del Canton Ticino e dalla Confederazione
Svizzera.
Il progetto è stato curato nella sua parte formale dalla società Futura Europa di Milano e vede come stakeholder il Comune di Gallarate, l’ASST Valle Olona-Ospedale di Gallarate, la Regione Lombardia, l’ATS Insubria, ANFFAS Lombardia, l’Associazione delle famiglie Officina 025, le scuole del territorio, l’Associazione Medici di base, Ufficio Scolastico Regionale, la Provincia di Varese.