La proposta di Ascom ai sindaci del Saronnese: "Ridurre le tasse locali per agevolare la ripresa"
Il gruppo locale di Ascom Varese ha scritto ai sindaci per chiedere interventi concreti a sostegno delle attività
Ascom Saronno ha scritto ai sindaci di Saronno, Caronno Pertusella, Cislago, Gerenzano, Uboldo e Origgio chiedendo una serie di interventi per evitare il fallimenti delle attività commerciali chiuse da due mesi a causa del coronavirus.
Lettera ai sindaci da Ascom Saronno: "Rivalutare le imposte comunali"
In tanti Comuni ci si sta attivando, come Varese e Tradate, poco si muove invece nel Saronnese. Ascom Saronno chiede ai sindaci un impegno concreto a sostegno delle attività commerciali che già da lunedì potrebbero tornare al lavoro dopo due mesi di chiusura per il lockdown. In particolare, l'associazione chiede una "rivalutazione" delle imposte comunali Tari, Tosap-Cosap e tasse pubblicitarie. Così spiega il presidente di Ascom Saronno Andrea Busnelli:
"Sarebbe un importante contributo alla salvaguardia del commercio di vicinato che potrebbe diventare fondamentale per evitare chiusure o non riaperture di parecchie attività. L’emergenza sanitaria in corso tra le sospensioni delle attività imposte dal Governo e tra le ordinanze regionali, sta mettendo a serio rischio la riapertura delle attività commerciali nella Fase 2. In particolare, uno dei primi effetti immediati sarà la difficoltà di molti negozianti di fare fronte alle spese correnti rimaste invariate nonostante le saracinesche abbassate".
Quella inviata ieri, martedì 12 maggio, dall'associazione saronnese è solo l'ultima delle missive recapitate dalle 5 Ascom territoriali (oltre a
Saronno, Varese, Busto Arsizio, Gallarate e Luino) ai sindaci dei territori di competenza.
Intervento anche sugli affitti
Oltre ai costi legati alle imposte comunali, ci sono anche quelli degli affitti, dove davanti alle legittime necessità di incassare i canoni da parte dei proprietari ci sono le prevedibili e pesanti difficoltà per i commercianti ad assolvere ai canoni:
"Molti imprenditori si stanno attivando per ottenere la rinegoziazione degli affitti, essendo questo un costo fisso che deve sostenere un’azienda - conclude Busnelli - Proponiamo pertanto alle amministrazioni comunali di farsi promotrici, insieme alla nostra Associazione, della richiesta di introdurre la cedolare secca anche per le locazioni commerciali (uffici compresi) e della necessità di confermare a livello nazionale per il mese in corso e per quelli successivi il bonus affitti, previsto lo scorso marzo dal decreto Cura Italia".