Polemica

Emergenza alimentare, Cassani: "Nord fermo da un mese ma i soldi vanno al Sud"

Il sindaco di Gallarate punta il dito contro la ripartizione dei fondi decisa da Governo e Anci.

Emergenza alimentare, Cassani: "Nord fermo da un mese ma i soldi vanno al Sud"
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Il sindaco di Gallarate Andrea Cassani caustico sulle ripartizioni dei fondi contro l'emergenza alimentare: "Chi è più colpito e bloccato dal doppio del tempo ottiene metà dei fondi".

Emergenza alimentare, Nord contro Sud

Tra le conseguenze del coronavirus, c'è anche il riaccendersi di una sopita (almeno a livello politico) rivalità fra Nord e Sud. Era bastato l'esplodere dell'epidemia in Lombardia e Veneto perchè si rialimentassero certi fuochi, con sindaci e Presidenti di Regione del Mezzogiorno che, avevano chiuso le porte ai "settentrionali" con provvedimenti e dichiarazioni che per molti erano attese (e "giustificate") ripicche per anni di discriminazione. Ora il riparto dei fondi per l'emergenza sanitaria, i 400 milioni destinati ai Comuni per i buoni spesa dedicati ai cittadini in difficoltà, torna a scaldare gli animi come ai tempi dell'ormai vecchia e defunta Lega Nord che sognava un'Italia divisa in due.

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A farsene alfiere è il sindaco di Gallarate Andrea Cassani con un post di sfogo su Facebook:

"I maggiori quotidiani riportano lo stanziamento per i cosiddetti 'buoni spesa', quelli che sembravano (di media) 6,61 euro a testa.  Per Gallarate purtroppo però sono diventati (di media) 5,30 euro a testa. Mentre per comuni simili a noi a livello demografico ma che si trovano in regioni molto meno colpite per l’emergenza coronavirus, che è il motivo per cui si erogano questi fondi, l’importo procapite schizza sopra i 9 euro a testa".

Il calcolo pro capite degli stanziamenti è già stato contestato in primis proprio a Matteo Salvini, leader della Lega cui Cassani fa parte. Ma è pur vero che le risorse sono state stabilite all'80% in base alla popolazione, e al 20% in base al divario tra il reddito medio locale e quello nazionale. Una quota al 20% che a Gallarate non è stata assegnata perchè quel divario non è accentuato come in altri Comuni, e non solo del Sud Italia: Luino ad esempio con 14.306 abitanti riceverà 111.705 euro: un terzo degli abitanti ma quasi la metà dei fondi grazie, probabilmente, alla presenza anche dei frontalieri.

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Cassani parte quindi dal confronto  tra i 282.780,13 euro ricevuti da Gallarate, con 53.339 abitanti, i 492.787,54 euro ricevuti da Ercolano (con 52.374 abitanti) e i 440.976,82 euro di Acireale (con 52.065 abitanti).

"Un conto è essere solidali ma un conto è passare sempre per deficienti e scusate ma non ci sto - prosegue il sindaco gallaratese - Nelle scorse settimane ho anche ringraziato il governo per qualche precisazione puntuale ma oggi, sempre nell’interesse della comunità che rappresento, non posso proprio tacere!".

"Cari concittadini  - conclude - se avrete bisogno dei buoni spesa e non ve ne saranno per voi è perché per il Governo ne avete meno bisogno di chi abita a Ercolano o Acireale. Il momento dell’unione e della solidarietà nazionale ci potrà essere solo quando tutti verranno trattati allo stesso modo ed è paradossale come chi è più colpito è bloccato dal doppio del tempo rispetto agli altri ottenga metà dei fondi".

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