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Nuove restrizioni, Astuti: "Fontana smetta di evocarle e le faccia"
Altre Regioni si sono già mosse con ordinanze più restrittive del decreto. Perchè la Lombardia aspetta?
Dopo l'ennesimo annuncio del Presidente della Regione Attilio Fontana della richiesta al Governo di maggiori restrizioni contro la diffusione del coronavirus, il consigliere regionale Pd Samuele Astuti lo invita ad agire senza aspettare Roma.
Nuove restrizioni, non si aspetti Roma
"Chiederemo al Governo nuove restrizioni, serve maggior rigore". Così da giorni il Presidente Attilio Fontana e gli uomini della giunta regionale continuano a ribadire in conferenze stampa, dirette e interventi. Tra uno "state a casa" e la constatazione che c'è sempre chi non ascolta gli appelli, si continua insomma ad invocare l'intervento di Roma. Che però potrebbe non essere necessario come fa notare il consigliere Samuele Astuti, poco dopo il rinnovo della richiesta di Fontana durante la conferenza stampa con il vicepresidente della Croce Rossa cinese:
"Piuttosto che continuare a evocare la necessità di maggiori restrizioni su alcuni territori della Lombardia, il presidente Fontana le decida e le applichi immediatamente. Il Governo non ostacolerà certo questa scelta, già fatta da altri presidenti di Regione. Non saremo certo noi a criticarlo. Il tempo stringe e non possiamo permetterci parole e appelli o pretendere che sia il livello nazionale a presidiare emergenze territoriali puntuali e precise o a risolvere dibattiti interni a forze politiche che, da un lato vorrebbero farsi paladine della salute pubblica, dall’altro non vogliono scontentare una parte degli imprenditori locali".
Un esempio su tutti, il governatore campano Vincenzo de Luca: il 12 marzo, l'indomani dell'ultimo decreto, ha imposto la chiusura di tutti i parchi e le ville comunali (in Lombardia lasciate alla discrezioni dei Comuni), la chiusura dei mercati (anche per i banchi alimentari). Senza aspettare Governo, Roma o nuovi decreti.
