Sport e coronavirus, il Governo "aggiusta il tiro": sì all'agonismo ma distanza negli spogliatoi
Via libera dal Governo agli allenamenti ma solo per gli agonisti.
Sport e coronavirus, da Roma un avviso apre alle attività sportive ma solo quelle agonistiche.
Sport e coronavirus, le novità
Ieri, il decreto con la sospensione totale per tutta la Lombardia (e la provincia di Piacenza) delle attività di "palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali". Oggi la correzione: gli atleti agonisti, ma solo loro, potranno tornare ad allenarsi:
"L'art 2, comma 1, lettera a), ha disposto la sospensione sino all'8 marzo 2020, nelle Regioni dell'Emilia Romagna, Lombardia e Veneto e nelle province di Pesaro e Urbino e di Savona, degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, facendo tuttavia salvo, nei comuni diversi di quelli all'allegato 1 (quelli della 'zona rossa', ndr) lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni e delle sedute di allenamento degli atleti tesserati agonisti, all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse".
E riguardo la successiva sospensione di tutte le attività in Lombardia, si precisa ora che questa riguarda
"soltanto lo sport di base e l'attività motoria in genere".
Per le società che decideranno, e potranno, riaprire agli allenamenti, comunque si raccomanda di adottare
"misure organizzative tali da garantire agli atleti la possibilità di rispettare, negli spogliatoi, la distanza tra loro di almeno un metro".
Nel frattempo comunque le varie federazioni, tra cui la Figc, hanno già provveduto a confermare lo stop alle partite anche per il prossimo finesettimana.
Cassani: "Norme poco chiare"
A commentare le nuove disposizioni il sindaco di Gallarate Andrea Cassani:
"Rimangono le limitazioni per piscine e palestre private. Bisognerebbe capire cosa si intende per agonisti - fa notare Cassani - io ad esempio intenderei quelli che hanno superato la visita sportiva agonistica, e qui dipende da ogni federazione che indica età diverse per l'agonismo. Ritengo sia curioso che si impedisca a ragazzi di andare nelle scuole e poi si consenta di fare attività sportiva e andare negli spogliatoi pur mantenendo un metro di distanza tra i ragazzi e mi sembra anche difficile che qualcuno possa controllare quel metro di distanza. Sono norme poco chiare ma è quanto stabilito da Presidenza del Consiglio. Sta ora ai singoli e ai genitori valutare se sia effettivasmente opportuno, in un regime in cui la cautela è dovuta, non mandare i figli a scuola ma a fare attività sportiva. In ogni caso, invito a mantenere le prudenze che in questi 10 giorni abbiamo imparato ad utilizzare".