Antisemitismo, Tosi replica a Banfi: "Lattuada è persona degnissima"
Continua la discussione sul passato di Lattuada e il patrocinio comunale al suo evento in villa Gianetti.
L'assessore ai Servizi Sociali ed esponente saronnese di Fratelli d'Italia risponde al consigliere Francesco Banfi, che aveva criticato l'Amministrazione per l'incoerenza di una mozione contro l'antisemitismo e l'aver concesso il patrocinio all'evento di Checco Lattuada ricordando un episodio che lo aveva portato in tribunale.
Antisemitismo, le accuse di Banfi
L'eco delle polemiche iniziato dalle proteste di Anpi fuori da villa Gianetti, martedì scorso, continua a risuonare in città. Ora, a prendere (nuovamente, dopo i duri attacchi ad Anpi e manifestanti) la parola, è l'assessore Gianangelo Tosi, in difesa del collega bustocco di partito Checco Lattuada e contro le affermazioni del consigliere saronnese Banfi. Questo, nei giorni scorsi, spiegando i propri emendamenti alla mozione contro l'antisemitismo presentata dalla Lega, aveva ricordato i motivi che avevano portato Anpi a protestare contro il patrocinio all'evento di Lattuada: la "festa di compleanno" per Hitler organizzata in un bar di Buguggiate e musicata dai 99 Fosse, gruppo musicale di estrema destra "celebre" per la riscrittura in chiave antisemita e filonazista della musica leggera italiana. Una "festa" registrata dalla Digos, che portò a un processo che vide coinvolto proprio Lattuada. Processo che si concluse con la prescrizione.
La difesa di Tosi
Di seguito la difesa (integrale) dell'assessore Tosi a Lattuada:
"Caro Francesco (Banfi, ndr) ma dove hai assunto le informazioni su cui basi le Tue dichiarazioni? Ti sei accertato della fondatezza e veridicità delle gravi accuse che lanci? Perché, permettimi un consiglio, prima di diffondere a mezzo stampa infondate notizie di reato a proposito di una persona che credo Tu nemmeno conosca, dovresti preoccuparTi non commettere Tu il reato di diffamazione! Ed allora ci tengo, anche a nome di Massimiliano Nardi, Presidente del Circolo di Busto Arsizio di Fratelli d’Italia, a precisarTi ed a precisare soprattutto ai lettori, che le notizie di reato di cui parli non sono mai state oggetto di accertamento processuale, perché dai due processi in cui è stato imputato, Checco Lattuada è uscito senza alcuna condanna: in un caso assolto perché il fatto ascrittogli non costituisce reato, nell’altro prosciolto per intervenuta prescrizione dell’ipotesi di reato, dichiarata su richiesta del Pubblico Ministero, senza che le accuse fossero nemmeno state oggetto di dibattimento. E, come ho già avuto modo di scrivere altrove, è bene che si sappia che Checco è degnissima persona, dedita al bene dei più sfortunati, oltre che a svariate attività politico culturali, giacché, per esempio, da anni aiuta i senza tetto, di qualsiasi etnia e religione, occupandosi di una mensa che prepara e distribuisce pasti caldi a chi si trova in quella situazione. Lungi da lui, quindi, qualsiasi accusa di razzismo o neo nazismo. Purtroppo, per lui, ha il brutto vizio di essere uno dei più noti esponenti della Destra Sociale nella nostra Provincia e di essere un tenace assertore della libertà di pensiero, della libertà di ciascuno di noi di esprimere liberamente le proprie idee purché non sfocino in azioni o istigazioni criminose. E chissà che non sia questo il motivo per cui, nonostante sia stato assolto dal reato a causa della cui imputazione gli fu comminato il DASPO, questo non gli sia mai stato revocato".