Ripartono i lavori in Frera. Per il museo, si pensa a un "alleanza" con l'ASI
Lunedì dovrebbe arrivare la fine alla sospensione dei lavori. Intanto, incontro con i vertici nazionali e varesini dell'Automotoclub Storico Italiano per una futura collaborazione
"Riprogettazione" in corso, ma intanto il cantiere per la riqualificazione del magazzino e del Polo Culturale Frera di Tradate si prepara alla ripartenza.
Frera, ripartono i lavori dopo lo stop
Lunedì, 15 luglio, dovrebbe arrivare la fine della sospensione dei lavori all’interno dell’area di via Zara in vigore da poco più di un paio di mesi e decisa, spiegavano l’ex assessore ai Lavori Pubblici Alessandro Morbi e il deputato-consigliere comunale Stefano Candiani, sia per la necessità di rimediare a un imprevisto tecnico (legato alle fondamenta del magazzino) sia in attesa che Roma confermasse la possibilità di "fondere" il progetto da 5 milioni del PNRR per la rigenerazione urbana e quello da 2,5 milioni del Ministero della Cultura per il completamento del Polo Culturale e il Museo della Motocicletta Frera.
Raddoppiare il museo
Trovata e definita la soluzione tecnica al primo problema, si può dunque ripartire. Intanto, i progettisti sono al lavoro per il nuovo progetto complessivo, atteso sui tavoli del Municipio per la metà di settembre. Ma già si pensa al futuro del cuore del progetto, il magazzino Frera che una volta riqualificato andrà ad ospitare il Museo della Motocicletta Frera e una sala conferenze.
"L’intenzione - spiega Candiani - è coi fondi assegnati dal Ministero della Cultura di raddoppiare lo spazio espositivo portandolo anche al piano inferiore, a livello con via Zara; sempre su quel livello, ci saranno l’officina/deposito per le moto e un’area di parcheggio sotterraneo".
L'incontro coi vertici ASI
Non si tratterà però di un semplice trasloco. Ed è qui che si incastra l’incontro avvenuto lunedì prima in Municipio poi nelle sale dell’attuale Museo fra Candiani, il presidente della Fondazione Museo Frera Gianfranco Crosta, il presidente nazionale di ASI (Automotoclub Storico Italiano) Alberto Scuro e il presidente di ASI Varese Angelo De Giorgi.
"Quando è nato il Museo della Motocicletta Frera - ripercorre Candiani - L’obiettivo primario era la raccolta di mezzi, passioni e conoscenze legate alla storia di una fabbrica, la prima di moto in Italia, e dei gioielli che qui erano stati prodotti. Oggi siamo di fronte all’esigenza di una nuova fase, quella di farne un’esposizione museale moderna, sempre in movimento, e in collaborazione anche con altre realtà del mondo del motociclismo storico".
Una partnership con l’ASI, in quest’ottica, sarebbe un punto di svolta non indifferente, anche alla luce dei contatti, già avviati, per ospitare la collezione del campione Gian Pio Ottone, con oltre un centinaio di moto da cross ed enduro della Golden Era degli anni ‘50.
Una scommessa sul futuro per non perdere il passato
"Una scommessa sul futuro", l’ha presentata Candiani, riferendosi sia alla collaborazione con ASI sia, soprattutto, all’investimento da 7,5 milioni di euro sul Polo Frera e sul Museo, e al contempo una scommessa sulla riscoperta e promozione "di un passato - ha aggiunto Crosta - non solo di una fabbrica, ma di una città, Tradate, e di un Paese, l’Italia, che ha fatto e fa la storia dei motori. Ma pure di una storia dell’industria della provincia di Varese che ha la sua origine genealogica in questo stabilimento". E una scommessa sul futuro anche della passione per la storia delle due ruote:
"La Frera - ha concluso Candiani - è diventata un luogo di aggregazione e incontro di giovani di tutta la provincia. Farli incontrare con la storia è necessario per sperare di accendere anche in loro, che quella storia non l’hanno visuta, la scintilla di una passione che altrimenti rischia di scomparire".