Scadenze PNRR troppo strette: Villa Mangiagalli torna in vendita?
Ci sarebbe un anno e mezzo di tempo per finire i lavori. Abbastanza, non fosse per i vincoli storico-artistici sull'immobile
Tempi e scadenze troppo stretti, il progetto del Centro per l’Impiego di Tradate all’interno di Villa Mangiagalli rischia di tramontare.
Tradate, per il Centro per l'Impiego si studia un piano B
Ancora presto per l’ultima parola, ma dopo un incontro in Municipio svoltosi nelle scorse settimane con i tecnici della Provincia e della Regione, l’Amministrazione sarebbe già al lavoro per studiare un piano B. Questione di tempi, non di soldi. Quelli ci sono, tutti: un milione e 390mila euro già stanziati dalla Regione per far fronte al progetto di ristrutturazione e adeguamento della villa storica per farne la nuova "casa del lavoro" per il territorio, dando una sede propria e ben dimensionata al servizio ri-inaugurato negli spazi del CFP di via Aldo Moro dopo anni di "trasferimento temporaneo" a Saronno.
"Tempi troppo stretti"
"Il fatto - spiega l’assessore ai lavori Pubblici Alessandro Morbi - è che Regione ha deciso di convertire quelle risorse in finanziamenti PNRR, e sottoposti quindi a scadenze strette. In particolare, i lavori da ultimare entro fine 2025".
Un anno e mezzo. Forse non troppo, se non si trattasse di un immobile tutelato da stringenti vincoli storico-artistici (gli stessi che in passato avevano portato al dietrofront di un acquirente) che impongono di passare per la Sovrintendenza dei Beni Culturali, ente che già avrebbe espresso alcuni dinieghi sul progetto predisposto dal Comune come l’installazione di un ascensore esterno.
Che fare dunque? Tentare e rischiare di perdere i fondi regionali/PNRR (e quindi, attingere alle casse comunali) o guardare altrove?
"Insieme a Provincia e Regione stiamo valutando altre strade - risponde Morbi - tenendo a mente due obiettivi: dare una sede stabile e consona al Centro per l’Impiego di Tradate e farlo coi fondi già a disposizione".
Guardando all’attuale patrimonio comunale e agli immobili già di proprietà, le possibilità non sarebbero molte. Forse nessuna. Un’opzione potrebbe a questo punto essere guardare al mercato e ad eventuali immobili oggi dismessi che potrebbero richiedere anche meno lavori di Villa Mangiagalli. L’Amministrazione non si sbilancia per ora in nessuna direzione. Ma una cosa è certa: se saltasse il progetto del Centro per l’Impiego, la Villa Mangiagalli tornerebbe ad essere "libera". Anche per un ritorno nell’elenco dei beni alienabili, in vendita e in attesa che qualcuno ci punti sopra gli occhi e il portafoglio, nonostante i vincoli.