Svelati al pubblico i segreti di Sant'Abbondio a Como
Sarà possibile vedere, al piano terreno, gli scavi archeologici che hanno permesso di riscoprire la struttura monastica di XI secolo
Un pomeriggio d’arte lunedì 15 maggio nel complesso monumentale di Sant’Abbondio dell’Università degli Studi dell’Insubria, a Como, che sarà aperto alla cittadinanza per una visita guidata dal professor Andrea Spiriti, ordinario di Storia dell’arte moderna.
Sant'Abbondio apre al pubblico
L’itinerario, con accesso da via Sant’Abbondio 12, avrà inizio alle ore 14 dalla basilica, uno dei capolavori del romanico europeo. Edificata a partire dal V secolo d.C., cattedrale nel IX, ricostruita nell’XI, quando divenne sede di una comunità benedettina cluniacense, conserva l’abside affrescata in stile gotico nel 1341.
Seguirà la visita alla chiesa dei Santi Cosma e Damiano, aperta per l’occasione: un edificio romanico (nei pressi di una struttura paleocristiana) che conserva al suo interno un prezioso affresco trecentesco e il ciclo di primo Cinquecento del Maestro rinascimentale che da qui trae il nome. Si procederà quindi in alcuni spazi dell’ex convento normalmente non accessibili al pubblico ed eccezionalmente aperti per l’occasione. Sarà possibile vedere, al piano terreno, gli scavi archeologici che hanno permesso di riscoprire la struttura monastica di XI secolo, a sua volta sovrapposta a resti romani. Al primo piano si visiterà l’antico studiolo dell’abate: un ambiente con inediti affreschi di primo Cinquecento ricchi di spunti di derivazione germanica.
La storia di questo luogo ricco di storia
«L’Università degli Studi dell’Insubria è orgogliosa di avere come una delle proprie sedi il millenario monastero benedettino cluniacense di Sant’Abbondio – spiega il professor Spiriti –. Si tratta di un luogo nodale dell’architettura, dell’arte e della storia non solo di Como; basti solo pensare che ha ospitato un papa, Urbano II, nel 1095. Il nostro desiderio è farne riscoprire, direttamente o con fotografie, le complessità: non solo il chiostro e la Manica lunga, ma anche il nesso vitale con la basilica e con la chiesa dei Santi Cosma e Damiano, la cripta basilicale, i resti figurativi e soprattutto due gioielli abitualmente non visibili: la sala scavi, con la stratificazione archeologica dall’età romana al basso medioevo; e lo studiolo dell’abate, con i preziosi affreschi di primo Cinquecento».
Il pomeriggio si concluderà con la presentazione, in Aula Magna, del volume «Scultori dello Stato di Milano (1395-1535)», a cura di Mirko Moizi e Andrea Spiriti, coedito dall’Università degli Studi dell’Insubria e dall’Università della Svizzera Italiana. La pubblicazione propone venti nuovi contributi di studiosi di fama internazionale che indagano diversi aspetti dell’attività italiana ed europea degli artisti lacuali fra Quattro e Cinquecento: dal cantiere del duomo di Como a Toledo, dalla prima città ideale dell’Umanesimo, Castiglione Olona, a Breslavia.
Le visite guidate e la presentazione sono aperte al pubblico con accesso libero e senza bisogno di prenotazione; ritrovo alle ore 14 davanti alla basilica, in via Sant’Abbondio 12.