Violenze sul treno a Venegono, la vittima: "Hamza non era lì"
Seconda udienza a Varese sulle violenze avvenute e tentate ai danni di due ragazze lo scorso dicembre
In aula a Varese oggi pomeriggio, 3 novembre, la ragazza violentata lo scorso 3 dicembre sul treno diretto a Varese.
Violenze sul treno, i riconoscimenti non tornano
Hamza non era lì, Mantegazza sì. E al posto del primo, un terzo soggetto. Lo stesso indicato nella prima udienza dall'altra ragazza vittima delle molestie e violenze avvenute fra il treno e la stazione di Venegono lo scorso dicembre.
La giovane, dopo aver ripercorso i dolorosi e concitati fatti di quella sera, rispondendo alle domande del Pm, ha dapprima confermato i riconoscimenti dal fascicolo fotografico fatti il 5 dicembre, pur con qualche incertezza riguardo la foto di Hamza.
Poi, messa di fronte ai due imputati, entrambi presenti in aula, ha riconosciuto e confermato il riconoscimento di Gregory Fusi Mantegazza nel ragazzo che, quella sera, le aveva tenute ferme le gambe con una bici.
Guardando Hamza, invece, che secondo l'accusa avrebbe materialmente commesso la molestia e la violenza sessuale, è stata lapidaria: "Non è lui".
Si attende ora un ulteriore esame della prima testimone, alla presenza anche di Hamza per il riconoscimento "de visu".
L'aggressore riconosciuto: chi è?
Entrambe le vittime hanno però indicato una terza persona come quella che avrebbe compiuto la violenza sessuale in treno e partecipato al tentativo in stazione a Venegono. Terza persona indicata tra le foto contenute nell'album prodotto dai legali difensori. Persona ancora ignota, almeno agli atti, e a piede libero.